Un progetto che trasforma città e territori attraverso innovazione, sostenibilità e partecipazione

Città vivibili: pianificazione e rigenerazione urbana

Il Dipartimento di Architettura (DiArc) dell’Università Federico II ha sviluppato un approccio innovativo per migliorare la qualità della vita urbana e territoriale. Il progetto si inserisce nella strategia “Università, città, territorio”, delineata nel Piano Strategico di Ateneo, con l’obiettivo di rendere l’università un motore di trasformazione sociale. Attraverso un approccio multidisciplinare, il DiArc ha fornito supporto scientifico e tecnico a istituzioni locali e regionali per affrontare le sfide della pianificazione urbana sostenibile.
Le attività si sono concentrate sulla rigenerazione di aree urbane degradate, la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico e la promozione di soluzioni innovative per la transizione ecologica. Un esempio concreto è il Piano Paesaggistico Regionale della Campania, che ha integrato strategie per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la tutela della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse. Il progetto ha contribuito anche alla redazione di strumenti urbanistici per numerosi comuni, introducendo nuove linee guida per il consumo di suolo zero e la rigenerazione ambientale.
Uno degli interventi più significativi riguarda il Comune di Casoria, uno dei più densi della cintura metropolitana napoletana, dove il DiArc ha supportato la realizzazione di un Piano Urbanistico Comunale innovativo. Il piano ha previsto il recupero di edifici pubblici e spazi abbandonati per realizzare nuovi servizi per la comunità, tra cui un centro per l’infanzia e nuove aree verdi. Inoltre, il DiArc ha elaborato un Regolamento per i beni comuni e gli usi civici, approvato nel 2023, per favorire la gestione condivisa degli spazi pubblici.

Progetti concreti per territori in trasformazione

Il DiArc ha giocato un ruolo chiave in diverse iniziative di sviluppo urbano, lavorando su aree dismesse e degradate per trasformarle in spazi funzionali e sostenibili. Nel territorio di Napoli Est e Ovest, ha supportato la rigenerazione di aree industriali come l’ex ILVA di Bagnoli, sperimentando soluzioni basate sull’economia circolare e sulle nature-based solutions. Queste strategie hanno consentito di coniugare interventi di bonifica con progetti di sviluppo urbano, integrando la transizione ecologica nei piani di trasformazione territoriale.
Nel contesto del Programma PINQUA (Piano Nazionale della Qualità dell’Abitare), il DiArc ha contribuito alla riqualificazione di numerosi quartieri di edilizia residenziale pubblica, affrontando problemi di degrado e marginalizzazione sociale. Gli interventi si sono concentrati su soluzioni per il risparmio energetico, la riduzione delle isole di calore e la creazione di nuovi spazi di socialità e aggregazione. Tra i progetti più rilevanti, si segnalano le iniziative nei quartieri di Scampia e San Giovanni a Teduccio, dove sono stati elaborati piani di riqualificazione urbana finanziati con fondi PNRR.
In parallelo, il DiArc ha promosso strategie per il recupero e la valorizzazione dei centri storici delle aree interne della Campania, affrontando il problema dello spopolamento. In località come Aquilonia, Calitri e Laviano, sono state proposte soluzioni di welfare abitativo e sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di riattivare il tessuto socioeconomico attraverso nuovi modelli di abitare e servizi alla comunità.

Impatto sulla comunità e sviluppo futuro

Le attività del DiArc hanno avuto effetti tangibili su cittadini e istituzioni, producendo un cambiamento significativo nel modo di pianificare e gestire il territorio. Oltre 15 progetti di riqualificazione urbana e 12 interventi di recupero di spazi pubblici hanno migliorato la qualità della vita di migliaia di persone. Grazie alla capacità di attrarre finanziamenti, le amministrazioni coinvolte hanno ottenuto oltre 80 milioni di euro da bandi nazionali e internazionali, trasformando piani e studi in interventi concreti.
Dal punto di vista sociale, il progetto ha rafforzato il coinvolgimento della cittadinanza nella gestione degli spazi urbani, creando nuovi modelli di governance collaborativa tra università, istituzioni e comunità locali. L’approccio partecipativo adottato ha favorito la crescita di una nuova cultura del territorio, basata su sostenibilità, inclusione e innovazione. La creazione di spazi pubblici accessibili e la valorizzazione delle aree verdi hanno contribuito a migliorare il benessere delle comunità, riducendo il divario tra centro e periferia.
L’impatto culturale del progetto è stato altrettanto significativo: oltre 200 eventi di divulgazione, tra mostre, festival e incontri pubblici, hanno promosso il dibattito sulla qualità dell’abitare e sulla rigenerazione urbana. La collaborazione tra il DiArc e le amministrazioni locali ha favorito una maggiore consapevolezza del valore del patrimonio urbano, stimolando nuove progettualità e rafforzando il ruolo dell’università come attore chiave nelle politiche territoriali.
Il lavoro del DiArc dimostra che la rigenerazione urbana non è solo un processo fisico, ma un’opportunità per ripensare il rapporto tra cittadini e ambiente, costruendo città più sostenibili, resilienti e inclusive per il futuro. Il successo dell’iniziativa apre la strada a nuove collaborazioni e sperimentazioni, con l’obiettivo di diffondere modelli innovativi di sviluppo territoriale in tutta Italia.