Laboratorio Aperto di Educazione Ambientale e Sociale per il Risanamento di Suoli Contaminati

Un nuovo modello di risanamento ambientale

Il progetto di risanamento ambientale dell’Università di Napoli Federico II è un esempio concreto di come scienza, educazione e legalità possano intrecciarsi per restituire valore a territori compromessi. Il focus è sulla “Terra dei Fuochi”, un’area tristemente nota per il traffico illecito di rifiuti, dove il protocollo Ecoremed ha permesso la bonifica di oltre 18 ettari di suoli contaminati. Grazie al fitorisanamento, una tecnica naturale basata sull’uso di piante per assorbire e stabilizzare gli inquinanti, è stato possibile recuperare ecosistemi degradati in modo ecocompatibile ed economicamente sostenibile. Il sito di San Giuseppiello, sequestrato alla criminalità organizzata, è oggi un punto di riferimento per la ricerca ambientale e la divulgazione scientifica. Questo modello dimostra come il risanamento ambientale possa trasformarsi in un’opportunità di crescita sociale ed economica, coniugando innovazione e giustizia.

Educazione e coinvolgimento per un futuro sostenibile

L’aspetto educativo è un pilastro fondamentale del progetto. Più di 1000 studenti tra scuole e università hanno partecipato a percorsi formativi sul campo, con 12 tesi di laurea, 6 tesi magistrali e 3 dottorati di ricerca svolti nei siti bonificati. Attraverso oltre 150 Open Field Days, migliaia di cittadini, associazioni e amministratori hanno potuto conoscere da vicino l’efficacia del fitorisanamento e delle tecniche di recupero ambientale. Il progetto ha avuto anche una risonanza culturale: l’artista australiana Yasmin Smith, ispirata dall’esperienza di San Giuseppiello, ha realizzato un’opera d’arte esposta al Museo Madre di Napoli. Queste iniziative hanno reso la bonifica ambientale un tema accessibile a tutti, trasformandolo in un simbolo di riscatto per il territorio e le comunità coinvolte. Inoltre, la divulgazione mediatica ha raggiunto decine di migliaia di persone, dimostrando che il recupero ambientale può essere una leva per la sensibilizzazione sociale e l’educazione alla sostenibilità.

Impatto economico e sociale: una soluzione accessibile e replicabile

Uno degli elementi più innovativi del progetto è la sua sostenibilità economica. Le tradizionali tecniche di bonifica avrebbero richiesto fino a 50 milioni di euro, mentre il fitorisanamento ha permesso un risparmio di circa 19 milioni di euro, con un costo medio di 150.000 euro per ettaro. Il supporto finanziario di enti pubblici e privati, tra cui la Commissione Europea e il Tribunale di Napoli, ha garantito la prosecuzione delle attività con un investimento annuo di 25.000 euro per il mantenimento e la divulgazione. Questo approccio ha dimostrato che il risanamento ambientale non deve essere un lusso per pochi, ma una soluzione accessibile, efficace e replicabile. Il protocollo Ecoremed è stato riconosciuto come buona pratica dal Ministero dell’Ambiente e il modello sviluppato ha ispirato altri progetti in Italia e all’estero. Il sito di San Giuseppiello, situato in un’area un tempo simbolo dell’inquinamento e dell’illegalità, è ora un esempio virtuoso di come scienza, partecipazione e responsabilità collettiva possano generare un impatto concreto, favorendo la rinascita ecologica, sociale ed economica del territorio.