Futuro Remoto nasce nel 1987 ed è la prima manifestazione europea di diffusione della cultura scientifica e tecnologica. Sino al 2014 la manifestazione ha avuto un suo format preciso: un tema generale, una mostra principale e mostre parallele, oltre a eventi, conferenze, laboratori. Il tutto si è svolto sino al 1995 nell’area fieristica di Napoli, la Mostra d’Oltremare, e dal 1996 nel Science Centre di Città della Scienza, a Bagnoli, allocato nell’area a mare e poi, dopo il disastroso incendio del 2013, nell’odierna area a monte col Planetario e Corporea. Nel 2015 la manifestazione “occupa” il cuore della città di Napoli, una sua icona: Piazza del Plebiscito. È l’anno del “nuovo inizio” della manifestazione, una svolta decisiva che deriva dalle tante nuove attività e collaborazioni lanciate dal polo scientifico di Città della Scienza. Futuro Remoto non è più solo l’evento di “Città della Scienza” ma la “festa della scienza”, la festa dell’intera comunità scientifica, e allo stesso tempo, una piattaforma vivente di “Social Innovation”. Negli ultimi anni, Futuro Remoto ha contribuito significativamente ad avvicinare alla scienza e all’innovazione tecnologica generazioni di studenti, giovani professionisti e gente comune. Come una goccia d’acqua che allarga sempre più le increspature del bacino dove cade, Futuro Remoto è partito da Bagnoli, per coinvolgere Napoli, la Campania, le regioni limitrofe e l’Italia intera. Lo dimostrano i flussi di pubblico crescenti, i programmi sempre più ricchi, una sempre maggiore attenzione dei media e una partecipazione sempre più attiva. Futuro Remoto è riuscito a raggiungere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo e ad appassionare ai temi proposti un numero sorprendente di persone. E’ oggi il primo Festival della Scienza in Europa !

In un mondo sempre più dinamico e in evoluzione, in cui la spinta propulsiva verso l’innovazione e il progresso coesistono anche con evidenti diseguaglianze e fragilità, tutta la società civile per affrontare la realtà con azioni mirate e consapevole ha bisogno della ricerca scientifica. L’emergenza COVID-19, che tuttora stiamo affrontando, ne è un esempio che ci pone e ci impone continue sfide, cambiamenti e transizioni.

L’Università di Napoli Federico II ha partecipato a Futuro Remoto dalla prima edizione, non solo con la progettazione e realizzazione di iniziative e mostre sui tanti temi che hanno caratterizzato gli eventi negli anni, ma anche e soprattutto con una continua collaborazione di suoi ricercatori e docenti alla proposizione e formulazione di idee e tematiche, in piena collaborazione con la dirigenza della Fondazione IDIS-Città della Scienza e la presenza nei suoi organi come il Comitato Tecnico Scientifico.

Futuro Remoto si colloca fra le attività messe in campo dall’Ateneo per lo sviluppo e la diffusione della cultura, della scienza e del benessere sociale ed è svolto, all’interno della cornice istituzionale come una vera e propria scommessa per l’Università e l’intero territorio. Esso ha generato impatto su tutti gli assi di riferimento relativi al campo di azione in cui si è sviluppato.

La federico II partecipa alla xxxv edizione

Il più antico Festival della Scienza d’Europa ha presentato un’edizione innovativa molto ricca nella sezione internazionale con collegamenti online in diretta dai Centri di Ricerca e Laboratori di tutto il mondo. Il tema delle Transizioni è stato interpretato alla luce della grande accelerazione impressa dalla pandemia alla digitalizzazione di molti dei processi comunicativi del nostro Paese, con un significativo impatto sull’economia, la cultura, la pubblica amministrazione, ecc.

L’edizione 2021 di Futuro Remoto pone la sua attenzione sulle Transizioni che interessano la nostra società, perché è proprio “l’essere in transizione” la dimensione che oggi più di sempre viene percepita a tutti i livelli, individuale e collettivo. Oggi le transizioni avvengono molto più velocemente che in passato: questa estrema accelerazione nei processi di trasformazione richiede un grande sforzo collettivo perché vengano elaborate a tutti i livelli senza creare traumi ma apportando benessere per il pianeta e per tutti noi che lo abitiamo.

La XXXV edizione Futuro Remoto 2021 ha esplorato questo affascinante tema con mostre, laboratori e dimostrazioni, eventi, incontri e spettacoli che hanno potuto svolgersi ed essere fruiti sia in presenza che da remoto. Tutte le attività, sono state basate sull’interattività e sulla possibilità per i visitatori di osservare, sperimentare e dialogare. Il carattere ibrido della conferenza ha permesso una interazione diretta con e tra i tanti protagonisti mediante con(FR)onti diretti e piattaforme on line, virtual tour e live streaming. L’edizione 2021 ha permesso di crescere in una sperimentazione di attività online e nuovi format digitali utilizzabili nella diffusione della cultura scientifica al grande pubblico, promuovendo nuove attività in rete e la digitalizzazione di attività in settori come la educazione e la ricerca.

Questa edizione di Futuro Remoto ha accolto 45.000 partecipanti. Le tematiche che dal 23 novembre al 3 dicembre 2021 hanno accompagnato la XXXV edizione del Festival della Scienza promosso dalle sette Università della Regione Campania, dalla Fondazione Idis – Città della Scienza, dal M.I.U.R. – Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Direzione Generale, in partenariato con le principali istituzioni regionali e cittadine, i centri di ricerca nazionali con le loro diramazioni territoriali, i musei, le fondazioni culturali, il mondo delle imprese, del lavoro e quello delle scuole hanno avuto come tema Le Transizioni e sono state:

Alimentazione e Futuro

Genetica e transizioni

Scienza e Fede

Transizione ecologia

Arte e scienza

Didattica in transizione

Città in transizione

Comunicazioni tra specie

Transizione digitale

Transizione epidemiologica e sanitaria

Transizione storico-tecnologica

Essi hanno avuto un percorso ben visibile nel programma, con un chiaro indirizzamento alla matrice UNINA, ed hanno avuto format diversi in grado di dare voce completa alle proposte selezionate.

Qual e' l'impatto di questa attivita'?

La dimensione sociale, economica e culturale dell’impatto si riferisce alla volontà dell’Ateneo di uscire dalla propria autoreferenzialità, facendosi centro aperto di attrazione per tutti i talenti che la città può offrire, attraverso la realizzazione di attività culturali rivolte ad un’ampia e diversificata platea di beneficiari. L’impatto si desume dal numero di eventi organizzati, dal numero di partecipanti e dalla ampia diffusione delle iniziative.

sociale

Si è concretizzato in una nuova sensibilizzazione della collettività e nelle istituzioni coinvolte sui temi della cultura e della ricerca. Obiettivo primario è stato la diffusione di un modello di partecipazione della cittadinanza in base a criteri di inclusione. E’ stato raggiunto l’obiettivo di coinvolgere e stimolare un ampio pubblico composto dalla comunità scientifica e cittadina, da docenti e studenti, fino a semplici curiosi, desiderosi di conoscere.

economico

Si è concretizzato nella crescita della consapevolezza diffusa che cultura, scienza e tecnologia rappresentano fattori fondamentali per lo sviluppo economico e per la crescita culturale e civile, corroborando la necessità di investire risorse nella ricerca, nella creazione di nuove opportunità di studio e ricerca per numerosi giovani ricercatori e studiosi che hanno generato occasioni di approfondimento dei temi trattati.
L’impatto economico degli eventi si desume anche dalle risorse impiegate dall’Ateneo destinate all’acquisto di beni e servizi da erogatori del territorio campano necessari all’organizzazione di ogni evento.

culturale

E’ stato rilevantissimo in termini di crescita della formazione di un pubblico competente e di costruzione di un motore di sviluppo economico e culturale del territorio e della città. Grande attenzione viene rivolta anche al mondo della scuola, nel tentativo di superare il paradossale gap che la separa dall’università, contribuendo a creare una comunità universitaria più unita e un contatto con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado indirizzandoli attraverso mirate informazioni e contenuti, verso una scelta consapevole tra i diversi percorsi. Nei vari eventi organizzati è confluita la ricerca di eccellenza dell’Ateneo frutto anche di vaste collaborazioni nazionali ed internazionali.

Il programma in (FR) ha promosso un cambiamento esterno attraverso la promozione di un sapere diffuso, che sollecita l’interesse di tutta la cittadinanza. La Federico II ha deciso di investire sulla comunità e in particolare sui giovani, interlocutori privilegiati, allestendo una pluralità di iniziative con le quali l’Università esce dalle sue aule e dai suoi laboratori per mettersi in gioco sul territorio.

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