Scritture in transito tra letteratura e cinema. ”FAMIGLIE ANARCHICHE”

Il seminario ‘Scritture in transito tra letteratura e cinema’ percorrerà in un nuovo appuntamento, il 7 maggio 2021 dalle 13 alle 15 con Carmen Lega, la formazione di reti familiari anarchiche.

Il seminario ‘Scritture in transito tra letteratura e cinema’ guidato da Silvia Acocella (Letteratura italiana contemporanea) con i curatori dei Laboratori permanenti, Francesco Amoruso (Scrittura), Gianluca Della Corte (Audiovisivi e multimediali), Marianna Lucia di Lucia (Videocritica cinematografica), Annachiara Monaco (Modelli e strutture narrative), percorrerà in un nuovo appuntamento il 7 maggio 2021 dalle 13 alle 15, percorrerà, con Carmen Lega, la formazione di reti familiari anarchiche.
 

L’incontro si svolgerà in presenza nell’Aula 4 del Dipartimento di Studi Umanistici e in streaming attraverso la piattaforma Microsoft Teams (codice: q7834f4).

L’allentamento delle strutture tradizionali comporterà l’allenamento a nuovi vincoli di affetti, come la Volpe addomesticata dal Piccolo Principe che vedrà accendersi di una luce familiare il colore del grano. Un Ladro di bambini, nella sua discesa verso il male, tra non-luoghi e cantieri vuoti, attraverso pause e deviazioni di percorso, aprirà il campo a un’imprevista forma di bene, capace di radicarsi fuori da ogni legalità. Il segno profondo lasciato da un maestro diventerà fuoco domestico, centro luminoso di un universo tolemaico in cui la Banda Caligari resterà unita, confondendo la materia di un sogno che sembrava impossibile con le immagini di Non essere cattivo e alcune lettere scritte per amore dentro il buio. Passati attraverso famiglie allargate e i suoni di storiche bande musicali, Valeria Iannaccone ci condurrà nello spazio anarchico della Casa, in POSE. La convivenza casuale tra le stesse pareti di destini lontanissimi creerà, in Pani e tulipani, un ribaltamento dei pesi e il diritto di un uomo di recl-amare, fiori in mano, una donna sposata, con il carrello della spesa pieno e una vita vuota alle sue spalle. Proprio da un supermercato partirà la trama di Un affare di famiglia, che con una forza centrifuga, assecondata come una legge di natura, attirerà in un piccolo spazio condiviso le vite disperse e apparentemente inconciliabili di sei persone. Mentre un nuovo sistema legale prenderà forma, il desiderio di dare nomi, di pronunciare come per la prima volta le parole eterne dei ruoli familiari (“papà”, “sorella”, “nonna”) diventerà il respiro del film, il suo soffio vitale. Se, in questo cammino tra le famiglie anarchiche, alcuni sguardi sembreranno fissare il vuoto, sarà un vuoto apparente: sempre, vicino al mare, nel bagliore avvolgente del suo grembo informe, i legami scelti riveleranno la loro evidente consistenza.

Ogni incontro sarà registrato e pubblicato sul sito del seminario.