Dalla diagnosi di cancro della prostata all’inclusione dei migranti africani

Prevenzione e inclusione sanitaria

L’iniziativa, sviluppata dall’Università Federico II in collaborazione con enti sanitari locali, ha promosso la diagnosi precoce del cancro alla prostata tra i migranti africani presenti in Campania. L’azione ha combinato attività di prevenzione e sensibilizzazione per favorire l’accesso ai servizi sanitari e ridurre le disuguaglianze nella tutela della salute. La scelta di focalizzarsi sulla popolazione africana è derivata dall’elevata incidenza e mortalità del carcinoma prostatico in questo gruppo, spesso aggravate da difficoltà di accesso alle cure. L’iniziativa ha incluso screening gratuiti, visite urologiche e campagne informative, coinvolgendo specialisti di diverse discipline per garantire un approccio integrato.

Un modello multidisciplinare di assistenza

L’attività è stata realizzata attraverso il coinvolgimento di quattro dipartimenti universitari, che hanno collaborato con associazioni locali e istituzioni sanitarie. Dopo una fase iniziale di sensibilizzazione, si è proceduto al reclutamento volontario dei partecipanti, seguita da test diagnostici per identificare eventuali casi sospetti. I pazienti con valori alterati sono stati indirizzati a visite specialistiche e, nei casi più gravi, sottoposti a biopsie e successivi trattamenti. Parallelamente, sono stati organizzati incontri per informare la comunità sull’importanza della prevenzione, abbattendo barriere linguistiche e culturali che spesso ostacolano l’accesso ai servizi sanitari.

Impatto sui beneficiari

L’iniziativa ha migliorato l’accesso autonomo ai servizi sanitari per molti migranti, contribuendo a ridurre il numero di diagnosi tardive e a rafforzare il rapporto di fiducia con le istituzioni mediche. Il coinvolgimento di enti sanitari ha garantito la sostenibilità dell’azione, portando alla sigla di convenzioni con le ASL per estendere lo screening sul territorio. L’esperienza ha inoltre evidenziato la necessità di adattare i servizi sanitari alle esigenze di una società sempre più multiculturale, ponendo le basi per una più ampia integrazione tra assistenza clinica e inclusione sociale.