Vittoria Alata alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Vittoria Alata del MANN alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il Direttore Giulierini: Simbolo di pace e prosperità Orgogliosi per questo dialogo

Una Vittoria Alata, affresco pompeiano del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, simbolo di pace e prosperità, sarà presente dal 20 aprile 2023, per 18 mesi, al Palazzo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in Lussemburgo.

Si tratta della quarta opera del MANN, unico prestatore italiano all’Istituzione che espone capolavori da tutto il continente, ad essere ‘ambasciatrice’ del nostro paese. Il dialogo tra l’arte antica e le radici del diritto era partito nel 2017, per iniziativa del Direttore Paolo Giulierini, nell’ambito del progetto “OBVIA – out of boundaries viral art dissemination”, per la promozione internazionale del MANN in rete con l’Università Federico II.

La cerimonia si terrà il 20 aprile alle 18, al secondo piano del Palazzo della Corte di Giustizia, nella ‘Salle des pas perdus’.

La Professoressa Lucia Serena Rossi, giudice italiano alla Corte di Giustizia e presidente del Comitato opere d’arte di quest’ultima, dichiara: “Ringrazio vivamente a nome della Corte il Direttore Paolo Giulierini e Daniela Savy per aver reso possibile il prestito di quest’opera, che la Corte è grata e orgogliosa di ospitare e che rappresenta in maniera eccellente la cultura italiana fra le opere qui esposte, provenienti dai vari Stati membri dell’Unione. Oltre ad essere di incomparabile pregio artistico e culturale, questo affresco ha un valore simbolico estremamente importante per la Corte, in quanto porta un messaggio di pace in un momento così difficile per il continente europeo”.

“OBVIA, out of boundaries viral art dissemination è un progetto universitario adottato dal MANN, che nasce da un Protocollo d’Intesa tra l’Università Federico II ed il Museo Archeologico, per la promozione dell’immagine del Museo sul piano nazionale ed internazionale, ovvero Arte senza confini”, sottolinea la professoressa Daniela Savy, ricercatrice di Diritto dell’Unione europea e docente di Diritto europeo dei beni culturali.