La partecipazione dell’Università di Napoli Federico II (UNINA) alla XXXIV Edizione di Futuro Remoto si articola in un programma basato su una serie di cicli di approfondimento su vari temi.

ALIMENTAZIONE & FUTURO

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Paola Vitaglione, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

La proposta si sviluppa nell’ambito degli obiettivi 12 e 3 dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: “Garantire modelli di consumo e produzione sostenibile”, “Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età”. La necessità di ridurre lo spreco alimentare pro-capite e la possibilità di ridurre le perdite attraverso la prevenzione e il riutilizzo anche a livello domestico unitamente all’acquisizione di stili alimentari che proteggono la salute e riducano il rischio malattie croniche non trasmissibili sono concetti chiave oggetto della proposta.

Vengono presentati:
– campioni essiccati e/o polverizzati di scarti edibili di vari alimenti;
– saggi colorimetrici di misura dell’attività antiossidante di estratti di alimenti ed i relativi
scarti;
– tabelle nutrizionali di alimenti interi, alimenti privati dello scarto, scarti relativi ai singoli
alimenti;
– poster con i principali risultati della nostra ricerca sul tema degli scarti agroalimentari ed il
riutilizzo nell’innovazione alimentare.

A cura del CdS in Dietistica e CdSM in Scienze della Nutrizione Umana, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II” con:
– Anna Maria Rivieccio, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Marilena Vitale, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Annalisa Giosuè, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Ilaria Calabrese, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Arianna Izzo, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Questa attività intende fare il punto sulle più recenti acquisizioni scientifiche inerenti all’impatto della nostra dieta abituale sull’ambiente e, in particolare, sul clima, che sta subendo una devastante modifica legata ai comportamenti individuali e collettivi. Purtroppo, lo stretto rapporto tra scelte alimentari e ambiente non viene adeguatamente considerato tra le strategie per ridurre il riscaldamento globale. Invece, l’alimentazione ha un rilevante impatto sull’ambiente in quanto la produzione agricola, la trasformazione industriale e il trasporto degli alimenti danno un grosso contributo alla produzione di anidride carbonica – più del 30% del totale delle emissioni – e al consumo di acqua e di suolo.

L’attività ha come oggetto quello di far competere i partecipanti sulle scelte alimentari sane e sostenibili per il pianeta in un contesto di spesa quotidiana. Viene allestito un percorso di spesa per vari tipi di alimenti (i.e., frutta, verdura, cereali, carne, pesce, etc.) a ciascuno dei quali corrisponde un punteggio sulla base delle sue proprietà salutari e sostenibili.

A cura del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Fulvia Bovera, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività vuole descrivere il ciclo biologico di insetti “utili”, in particolare della mosca soldato nera (Hermetia illucens), mostrando praticamente le modalità di conduzione dell’allevamento delle fasi larvali, partendo dai letti di crescita fino ad arrivare alle tecniche di raccolta. Vengono descritte le modalità di gestione nelle diverse fasi di sviluppo (temperatura, umidità, rapporto substrato/insetti, ecc.), l’utilità di questi insetti sia per lo smaltimento degli scarti/rifiuti di tipo organico sia per l’alimentazione animale e umana. L’obiettivo ultimo è quello di far comprendere come l’utilizzo di insetti possa inserirsi in un contesto di economia circolare migliorando la sostenibilità ambientale. Gli oggetti che possono essere visionati sono le vasche di allevamento degli insetti, i diversi tipi di substrati che possono essere utilizzati per la loro crescita e i setacci che vengono utilizzati per la separazione delle larve dal substrato. Infine, vengono presentate le larve (a partire da 5 gg di età) e contemporaneamente proiettati video e slides dove vengono mostrati l’intero ciclo biologico degli insetti e le facilities disponibili presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Giorgio Smaldone, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

La globalizzazione dei mercati, le innovazioni tecnologiche (trasformazione, preparazione, conservazione) e l’aumento della domanda di prodotti ittici, hanno reso tali alimenti tra i più soggetti a frodi, sia commerciali che sanitarie. L’aumento esponenziale delle vendite ha riguardato non solo i prodotti della pesca freschi, identificabili mediante valutazione dei caratteri anatomici distintivi di specie, ma anche e soprattutto quelli preparati e trasformati, che hanno perso l’integrità morfologica. Tra le numerose specie ittiche disponibili i nutrizionisti sottolineano da sempre l’importanza della presenza del pesce azzurro in una corretta dieta. Nonostante questo alto valore nutritivo, la scelta per particolari categorie di consumatori quali i bambini in età scolare, anche per motivi economici, è indirizzata verso specie di allevamento nella maggior parte dei casi importate. Obiettivo della proposta è l’educazione alimentare di bambini in età scolare e famiglie circa l’importanza nella dieta dei prodotti della pesca, l’importanza del riconoscimento di specie, la corretta scelta e consumo di specie di pesce pescate nei nostri mari.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Nicola D’Ambrosio, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II

Durante l’attività viene esaminato l’impatto della produzione e del consumo di cibo sull’ambiente. Viene descritta l’evoluzione dell’agricoltura negli ultimi decenni per fronteggiare la crescente domanda di cibo conseguente all’aumento della popolazione mondiale. Sono prese in esame le modalità con cui la moderna agricoltura intensiva ha reso possibile l’aumento della produttività agricola. Tuttavia, questo modello di agricoltura intensiva ha determinato una perdita di biodiversità, un impoverimento del suolo ed un uso diffuso di fertilizzanti e prodotti chimici.

A cura del CdS in Dietistica e CdSM in Scienze della Nutrizione Umana, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Marilena Vitale, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Anna Maria Rivieccio, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Annalisa Giosuè, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Ilaria Calabrese, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Arianna Izzo, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Una alimentazione sana ed equilibrata ha importanti ripercussioni sullo stato di salute della popolazione. Tuttavia, negli ultimi anni, sempre più ricerche mettono in mostra come il concetto di salute vada esteso dall’individuo all’intero pianeta; su entrambi, le corrette scelte alimentari sono nell’ambin grado di svolgere un ruolo benefico. Pertanto, mentre fino a qualche decennio addietro, le linee guida nazionali non contenevano alcuna informazione sulle scelte alimentari sane ed eco-sostenibili, oggi tale informazione è prioritaria. L’attività ha come oggetto quello di fornire, tramite fotografie, un excursus sulle indicazioni nutrizionali che si sono susseguite negli anni fino alla data attuale, con precise indicazioni su quali alimenti preferire per rispettare la salute individuale e andare incontro anche alle esigenze dell’intero pianeta. A tal proposito, è importante tenere in conto anche le modalità per ridurre lo spreco alimentare.

A cura del CdS in Dietistica e CdSM in Scienze della Nutrizione Umana, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Anna Maria Rivieccio, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Marilena Vitale, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Paolo Emiddio Macchia, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Imma Nettore, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Annalisa Giosuè, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Ilaria Calabrese, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Arianna Izzo, Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Abbiamo oggi a disposizione un’estesa letteratura scientifica a supporto dei vantaggi per la salute che deriverebbero da una più adeguata aderenza al modello alimentare mediterraneo. Numerosi studi osservazionali hanno infatti messo in luce che un maggior consumo di carne rossa, grassi animali, sale e zuccheri – particolarmente sotto forma di bevande zuccherate – così come un minor consumo di verdura, frutta, legumi, frutta secca a guscio, prodotti integrali e oli vegetali non tropicali come l’olio extravergine di oliva, si associano ad una elevata incidenza di malattie cardiovascolari, di cancro e di diabete di tipo 2. Purtroppo, ad oggi in Italia l’adesione alla dieta Mediterranea è modesta, nonostante il profondo legame che la unisce alle tradizioni gastronomiche del territorio. Ciò è preoccupante se pensiamo alle conseguenze per la salute della popolazione italiana che potrebbero derivarne, tenuto conto che le inadeguate abitudini dietetiche rappresentano il terzo più importante fattore di rischio di mortalità in assoluto, e del loro considerevole impatto sulla qualità di vita degli individui, nella misura in cui si associano all’insorgenza di malattie croniche. L’attività ha come oggetto quello di coinvolgere i partecipanti nella valutazione della loro adesione al modello alimentare mediterraneo. Viene presentata la versione digitale di un questionario di adesione al modello alimentare mediterraneo che ciascun partecipante deve compilare. Il questionario può essere ripetuto dal partecipante anche nei mesi successivi all’attività per auto-registrare eventuali cambiamenti delle proprie abitudini alimentari.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Tiziana Pepe, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Marina Ceruso, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

La produzione alimentare mondiale dovrà aumentare del 70% per nutrire nel 2050 una popolazione di nove miliardi di persone. Pertanto sarà necessario individuare nuovi alimenti le cui. filiere produttive abbiano un minor impatto ambientale, in accordo con il concetto di sviluppo sostenibile. L’attività ha lo scopo di presentate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali di alcuni alimenti del futuro o “novel food”. Tra questi gli insetti, importante fonte di nutrimento per l’uomo in molte aree dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa, dove vengono abitualmente consumati da circa due miliardi di persone. In seguito ai recenti aggiornamenti normativi, il consumo di insetti appare una prospettiva vicina anche per l’Europa. Ricchi di proteine e sali minerali, questi alimenti potrebbero rappresentare un’importante fonte di nutrimento alternativa. Vengono anche esposte le attuali tendenze di consumo di alimenti ed i rischi ad essi connessi, in particolare di alimenti etnici ed junk food. Infine, vengono illustrati i principi e le modalità di preparazione della cucina molecolare.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Annalisa Romano, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Vengono mostrati al pubblico prototipi di alimenti e di preparazioni alimentari innovative con le immagini ed i video delle loro strutture acquisite con i più moderni sistemi di analisi d’immagine. A titolo esemplificativo, vengono mostrate per esempio delle immagini di prodotti da forno acquisite al microscopio elettronico a scansione (SEM) e dei video dei prototipi durante le diverse fasi del loro processo di produzione: per esempio per un prodotto da forno, viene mostrata la lievitazione.

A cura dell’Istituto Comprensivo Paganica, L’Aquila
Con: Valeria Centi, Istituto Comprensivo Paganica, L’Aquila

Una escape room multidisciplinare ha lo scopo di rafforzare nei ragazzi la relazione tra ciò che mangiano ogni giorno e la sua origine e li porta a comprendere la differenza tra i vari alimenti non soltanto in termini di nutrimento, ma anche di sostenibilità. Si tratta di un viaggio alla scoperta di sistemi agricoli e alimentari rispettosi della biodiversità, a basso impatto ambientale, socialmente ed economicamente equi. I ragazzi hanno la possibilità di imparare, attraverso il gioco, come l’attuale agricoltura si trovi di fronte a notevoli sfide, come l’agroecologia può essere una risposta a questi problemi, come l’acquaponica potrà diventare un’alternativa in assenza di acqua e suolo fertile.

A cura del Dipartimento di Scienze Chimiche e del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Daniele Naviglio, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Monica Gallo, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Bevandexpress 4.0 mira a dimostrare come sia possibile ottenere in tempi brevi una tisana a temperatura ambiente impiegando una nuova tecnologia di estrazione solido-liquido denominata Naviglio Estrattore. Questa innovativa tecnologia di estrazione solido-liquido si basa sulla generazione di un gradiente di pressione negativo tra l’interno e l’esterno della matrice solida da estrarre. In tal modo cambia la filosofia di estrazione che non si basa più solo sui fenomeni di diffusione e di osmosi. Inoltre, poichè l’estrazione avviene a temperatura ambiente, i principi attivi estratti non vengono degradati.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Veronica De Micco, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Manuela Martano, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Maria Paola Maurelli, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività prevede brevi seminari per gli studenti con esperti nel campo dell’innovazione in ambito agro-alimentare, ambientale e veterinario (es. biodiversità e pandemie, sistemi di supporto alle decisioni nella gestione del territorio agro-forestale, modelli sostenibili di agricoltura urbana, produzioni vegetali in ambienti estremi, microrganismi al servizio dell’agro-industria e della salute umana, i parassiti degli animali e dell’uomo, modelli animali in oncologia comparata, api e biodiversità). Segue un’attività pratica con dimostrazione dell’utilizzo dei prototipi/brevetti ed osservazione di preparati al microscopio, oggetto delle ricerche effettuate dagli esperti.

TRANSIZIONE ECOLOGICA

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Massimo Fagnano, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’oggetto della proposta è mostrare le possibilità di utilizzazione delle piante e di altre tecniche agricole (es. fertilizzazione con compost o biochar) per risanare i terreni contaminati, utilizzando specie che possono poi essere utilizzate per la produzione di energia (ricino e cardo per il biodiesel, pioppo per cippato di legna) o materiali rinnovabili (materiali lignocellulosici o lipidi per la produzione di bioplastiche). Il pubblico viene coinvolto con la visione di filmati e fotografie degli impianti realizzati in Campania, la spiegazione dei meccanismi attraverso i quali le piante sono in grado di risanare i suoli contaminati.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Rossella Piscopo, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Maura Sannino, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Mariano Crimaldi, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Salvatore Faugno, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Viene presentata una panoramica sull’attuale situazione socio-economica e sulle varie politiche che si interessano dell’agricoltura 4.0 compresa la questione ambientale e l’importanza della biodiversità e della natura. Si inizia dalla definizione dell’agricoltura 4.0 con tutte le applicazioni da un punto di vista tecnologico sia in agricoltura sia in zootecnia, fino ad arrivare ai benefici e alle conclusioni.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Con: Olga Mangoni, A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II

L’intervento verte sul ruolo delle microalghe negli ecosistemi marini, e la loro influenza sul nostro vivere quotidiano. I cambiamenti climatici stanno alterando in maniera significativa gli ecosistemi terrestre e marino e le microalghe sono i primi organismi a rispondere rapidamente ai cambiamenti ambientali (più di altri), attraverso un cambiamento di taglia, gruppi funzionali dominanti e di specie. La colorazione del mare, e i gradienti di colore che vediamo guardando dalla costa verso il largo, sono soltanto alcune delle manifestazioni della presenza delle microalghe in acqua, il cui ruolo molto più importante di ciò che si pensa. Sono mostrati campioni di acqua di mare provenienti da aree marine costiere del Mediterraneo ricche di microalghe e campioni provenienti dal mare aperto poveri di microalghe. Le dimostrazioni scientifiche prevedono l’utilizzo di un microscopio ottico invertito, interfacciato con uno schermo, per la condivisione delle immagini sulla diversità micralgale dei diversi campioni di acqua di mare e di un fluorimetro per l’induzione della fluorescenza delle microalghe in risposta a stimoli luminosi. Il percorso divulgativo è indirizzato a studenti di scuola primaria e secondaria con l’obiettivo di fornire una visione “nuova” sulle problematiche inerenti il mare e sul ruolo delle microalghe come base ella vita negli oceani.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II
Con: Nicola D’Ambrosio, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli Federico II

Nel corso dell’attività vengono discussi alcuni temi quali l’origine delle emissioni atmosferiche di anidride carbonica (CO2); gli effetti ambientali dell’incremento della concentrazione atmosferica di CO2 e degli altri gas ad effetto serra; relazione tra produzione mondiale di energia ed emissioni di CO2; strategie per la riduzione delle emissioni di CO2; concetto di serbatoio naturale di carbonio; protezione/accrescimento dei serbatoi naturali di carbonio; riduzione dell’uso dei combustibili fossili; possibili transizioni verso fonti energetiche a basso contenuto di carbonio; definizione degli obiettivi di neutralità termica, ossia emissione nette di CO2 pari a 0.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Edgardo Filippone, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Daria Monti, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Antonino Pollio, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Pasquale Chiaiese, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività vuole Illustrare l’importanza degli organismi fotosintetizzanti unicellulari non solo per il loro impatto benefico sull’ambiente ma anche come produttori di molecole di elevato valore e di processi di trasformazione di sostanze di scarto/inquinanti in prodotti ad elevato valore aggiunto. Il pubblico e gli studenti vengono introdotti in 3 laboratori attraverso connessione remota: nell’ACUF, la banca di germoplasma delle microalghe dell’Ateneo ospitata nel Dipartimento di Biologia, dove è attuata la coltura e la caratterizzazione degli organismi raccolti durante delle campagne di esplorazione; nel laboratorio di Biotecnologie Vegetali e Microalgali del Dipartimento di Agraria dove le microalghe sono allevate e caratterizzate per caratteristiche di risanamento e riuso di reflui delle industrie agrarie; nel laboratorio Di Biochimica del Dipartimento di Chimica per l’estrazione di molecole di interesse industriale e cosmetico.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Cinzia Pezzella, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il pubblico viene accompagnato in un racconto per immagini lungo il percorso di valorizzazione di uno scarto agro-alimentare, fino alla sua trasformazione in prodotti ad alto valore aggiunto (bioplastiche “intelligenti”, bio-prodotti), in uno scenario di economia circolare. Vengono presentati gli “attori” coinvolti nei bio-processi, enzimi e microorganismi, svelandone potenzialità ed applicazioni. Particolare enfasi viene data al concetto di bio-raffineria, nella quale la completa trasformazione dello scarto si realizza attraverso la valorizzazione degli eventuali sotto-prodotti di ciascun bio-processo, in un’ottica di circolarità e sostenibilità dell’intera filiera produttiva.

A cura del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Giuseppina Luciani, Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’ attività proposta dimostra come materiali ottenuti da bio-scarti possano essere valorizzati e utilizzati per il recupero di metalli di valore, come oro e rame, da soluzioni ottenute dalla lisciviazione schede elettroniche di PC e cellulari. L’esperienza è realizzata utilizzando scarti del comparto agroalimentare e mostra come mettendo a contatto acidi umici estratti dal prodotto di compostaggio della frazione umida dei rifiuti è possibile recuperare Oro e Rame metallico da soluzioni acquose contenenti i rispettivi sali. L’attività proposta è fruibile da tutti i visitatori di qualunque età. L’obiettivo è quello di mostrare un processo ispirato a una logica interamente circolare, che valorizza uno scarto per trasformarlo in un materiale attivo nel recupero di altri rifiuti. Lo svolgimento dell’attività è parzialmente interattivo. Ogni esperimento dura pochi minuti. Segue una spiegazione sul fenomeno ed i campi di applicazione.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Nicola D’Ambrosio, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Si propone un’attività sulla gestione di rifiuti solidi urbani. Durante l’attività vengono esaminate le principali forme di gestione dei rifiuti in Italia e l’impatto ambientale che la loro gestione comporta. Particolare attenzione è data alla necessità di produrre una minore quantità di rifiuti: principale strategia per ridurre l’impatto ambientale della loro gestione. Il ruolo della raccolta differenziata e del recupero e del riciclaggio delle diverse frazioni separate vengono discusse nell’ottica della gestione integrata dei rifiuti. Queste forme di trattamento dei rifiuti vengono esaminate soprattutto come risparmio di materie prime ed energia. Vengono anche discusse la gestione dei rifiuti di materiale plastico e le problematiche connesse alla loro dispersione nell’ambiente.

A cura del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli “Federico”
Con: Ester Piegari, Vincenzo Allocca, Silvio Cod, Nicola Mondillo, Umberto Riccardi, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli “Federico”

L’Italia, per le sue caratteristiche geodinamiche, ha risorse geotermiche importanti che possono essere sfruttate come elementi chiave della transizione energetica nazionale verso le fonti green. Al contrario di altre fonti rinnovabili, l’energia geotermica ha il vantaggio di garantire la continuità della produzione e, pertanto, costituisce un elemento strategico per lo sviluppo della green economy. Esistono sistemi geotermici ad alta e media entalpia, in cui il calore della Terra viene trasformato in energia elettrica, e sistemi a bassa entalpia, che sfruttano l’energia termica che proviene dal sottosuolo per riscaldare edifici, centri termali, piscine, serre, grazie all’ausilio di pompe di calore. La proposta del DiSTAR ha l’obiettivo di aumentare la sensibilità pubblica su questo tema e spiegare il ruolo fondamentale svolto dalle geoscienze nello sfruttamento delle risorse energetiche che provengono dal sottosuolo. L’attività si svolge all’interno di un laboratorio scolastico e i ricercatori del DiSTAR, oltre ad illustrare il tema proposto con l’ausilio di presentazioni power point, illustrano ed eseguono, insieme agli studenti, alcune esperienze laboratoriali che mostrano come la caratterizzazione non invasiva delle dinamiche idrologiche dei suoli possa avvenire attraverso misure geofisiche della resistività elettrica e come sia possibile sviluppare sistemi di acquisizione delle temperature in grado di monitorare il gradiente geotermico.

A cura del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Gabriella De Maio, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Dario Minervini, Dipartimento di Scienze Sociali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Enzo Vinicio Alliegro, Dipartimento di Scienze Sociali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Le cinque domande sono l’innesco a partire dal quale è possibile proporre qualsiasi quesito sul tema proposto. Ad esempio (who) chi sono i protagonisti della transizione ecologica e di quella energetica. Ancora (what) cosa è la transizione ecologica consente di rispondere sia in modo divulgativo che scientifico a seconda dell’uditorio. Quando (when) consente di descrivere l’attualità della fase di transizione e le relative prospettive di sviluppo temporale. Dove (where) permette di ilustrare i contesti sociali, imprenditoriali etc. coinvolti dalla transizione ecologica e da quella energetica. Perchè (why) consente di individuare i motivi che stanno facendo transitare il pianeta e le sue politiche verso obiettivi più verdi. L’idea è avvalersi delle conoscenze interdisciplinari dei tre docenti proponenti per promuovere un pannello di discussione ai possibili quesiti di natura sociologica, antropologica, normativa e di contesto.

CITTÀ IN TRASFORMAZIONE

A cura del Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Maria Cerreta, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Paola Scala, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Serena Viola, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il progetto Link City/Transition City propone un modello innovativo e inclusivo per interpretare il tema della transizione urbana nelle sue molteplici articolazioni, che coinvolge le competenze e i saperi di docenti, dei ricercatori e degli studenti del DiARC in cui le diverse progettualità interagiscono secondo un approccio collaborativo e sinergico. Link City/Transition City presenta video, modelli, connessione da smartphone tramite app, piattaforma interattiva, esperienza interattiva, rappresentazioni tridimensionali, illusioni ottiche spaziali, fabbricazione digitale e prodotti di autocostruzione. Il progetto Link City/Transition City intende coinvolgere il pubblico in attività articolate in tre fasi: – la conoscenza delle attività del DiARC presentate dai docenti coinvolti in una mostra interattiva mediante il racconto delle attività del DiARC attraverso video, immagini, modelli, e interazioni con sistemi tecnologici quali app, stampanti 3D, droni; – la scoperta del percorso tematico realizzato dagli studenti e dottorandi con la presentazione interattiva delle composizioni fotografiche, di progetti e di testi, selezionate mediante una call; – il gioco urbano on line con il coinvolgimento attivo dei visitatori: un gioco reale e virtuale su piattaforma interattiva.

GENETICA & TRANSIZIONI

A cura della Scuola Superiore Meridionale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Dalila Capasso, Scuola Superiore Meridionale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Rossella Agostinis, Scuola Superiore Meridionale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

In un’epoca in cui siamo bombardati continuamente da campagne commerciali contro gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), con questa iniziativa si vuole dimostrare ai ragazzi, partendo dalle basi, cosa è contenuto in ciò che mangiamo e come può essere modificato. L’attività prevede una parte pratica, in cui viene mostrato come estrarre il DNA da un frutto/vegetale e una parte teorica, in cui si spiega brevemente e in un linguaggio fruibile dai ragazzi come possono essere modificati e in che modo questo può giovare all’ambiente e all’ecosostenibilità.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Rosanna del Gaudio, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Attraverso giochi, modellini di DNA e alcuni semplici esperimenti si può osservare e comprendere le proprietà fisico-chimiche della macromolecola biologica depositaria dell’informazione genetica in tutte le cellule viventi sul pianeta Terra. Giochi a squadra da remoto e laboratori virtuali aiutano a scoprire, divertendosi, le vaste tematiche della biologia molecolare come l’effetto delle transizioni nel DNA che dà vita a molecole e proteine mutate.

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Nunzio D’Agostino, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Maria Manuela Rigano, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Pasquale Chiaiese, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Variabilità genetica e selezione sono i pilastri sui quali si fonda il miglioramento genetico delle piante. L’uomo, infatti, ha sempre sfruttato a proprio vantaggio le mutazioni genetiche spontanee (comparse casualmente) nelle piante, selezionando le combinazioni genetiche più adatte ad un determinato ambiente. Attraverso la realizzazione di incroci controllati che generano nuove combinazioni genotipiche, ha, poi velocizzato il processo di miglioramento genetico. La conoscenza delle leggi genetiche, che regolano la trasmissione dei caratteri, e lo sviluppo delle tecnologie innovative di sequenziamento, che hanno favorito l’ottenimento della sequenza completa del genoma di numerose specie d’interesse agrario, hanno reso ancora più efficiente il processo di incrocio e selezione. L’Accademia reale di Svezia ha assegnato nel 2020 il premio Nobel per la chimica a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna per aver studiato alcuni enzimi denominati “forbici molecolari” nei batteri e per averne semplificato i componenti in modo che fossero più facili da usare. Tale scoperta ha consentito di mettere a punto la tecnologia del gene-editing (o genome-editing; correzione o revisione del genoma), la più evoluta tra le tecnologie di evoluzione assistita (TEA) che sta avendo un impatto senza precedenti nel settore del miglioramento genetico delle piante d’interesse agrario. Il pubblico ha la possibilità di partecipare ad uno speed dating scientifico incontrando faccia a faccia i ricercatori e ponendo loro delle domande sull’argomento “TEA –Tecniche Evolutive Assistite”.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Giuliana Napolitano, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

A cura del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Silvia Parisi, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Fabiana Passaro, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività illustra le nuove frontiere della rigenerazione tissutale e della possibilità di generare modelli di malattia in laboratorio mediante la produzione di organoidi. Illustreremo, in questo contesto come le cellule di un individuo adulto (o somatiche) possono essere indotte a riacquisire le caratteristiche tipiche delle cellule staminali embrionali pluripotenti, cellule che hanno il potenziale di generare tutte le cellule che compongono i tessuti di un individuo adulto, dunque anche le cellule del tessuto che ha bisogno di essere rigenerato. Evidenzieremo come tali cellule geneticamente “riprogrammate” rappresentino prima di tutto una fonte di tessuti e organi funzionali da ottenere in laboratorio per sostituire quelli danneggiati, ma anche uno strumento unico per lo studio delle malattie genetiche umane.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Giovanni Scala, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

La proposta prevede di fornire informazioni circa l’utilizzo delle tecnologie omiche nella biologia. In particolare, sono mostrate le fasi principali di sequenziamento di un campione biologico e alcune immagini che riassumono la quantità di dati generati, gli strumenti di calcolo utilizzati per studiarli ed alcune immagini che mostrano l’efficacia di tali tecniche (ad esempio la sotto-tipizzazione di diverse forme di cancro). Il target è rivolto a studenti di scuola secondaria superiore con l’obiettivo di mostrare alle future generazioni il potenziale innovativo offerto dal connubio delle moderne tecnologie omiche e computazionali. Il progetto è articolato in più fasi, dove grazie all’utilizzo di scatti fotografici e di analisi di dati in diretta sono mostrato un esempio di analisi di dati omici per la sotto-tipizzazione di diverse forme di glioblastoma.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Viola Calabrò, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Gli ultimi tre decenni hanno portato un cambiamento radicale nello stato nutrizionale di molti paesi in via di sviluppo. La transizione nutrizionale, tuttavia non ha significato e non significa un generale incremento del contenuto calorico medio della dieta, essa si caratterizza anche per un marcato cambiamento nella sua composizione. Lo sviluppo delle scienze omiche nel settore della nutrizione ci aiuta a dirigere la popolazione verso un’alimentazione più consapevole che limiti gli effetti negativi in termini di aumento dell’incidenza dell’obesità e delle malattie non trasmissibili che già tale transizione comincia a manifestare. Sono presentate dieci immagini significative per raccontare come la transizione tecnologica nell’ambito delle scienze omiche ha cambiato il modo di vedere e studiare la Biologia. La transizione dalla visione riduzionistica a quella olista della System Biology nell’era Post-genomica e la sua applicazione ad un ambito essenziali per la salute umana come la medicina e la nutrizione. Come previsto ciascuna immagine è commentata per 3 minuti per un totale di 30 minuti! È proiettato anche un momento di vita nel mio laboratorio. L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole superiori e delle lauree triennali ma anche al pubblico curioso di saper il significato di alcuni termini moderni nati nell’era postgenomica.

Contenuto della fisarmonica

A cura del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e della Fondazione Idis-Città della Scienza
Con: Lucio Nitsch, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Dopo un breve racconto sulla storia di Rita Levi Montalcini, la grande neuroscienziata italiana vincitrice del Premio Nobel per la medicina nel 1986, alcune ricercatrici, in diretta da un laboratorio di ricerca, mostrano come si possono fotografare i cromosomi di una cellula umana. Una foto così ottenuta viene inviata a ciascun partecipante che ritaglia i singoli cromosomi e li incolla su un cartoncino, ordinandoli a coppie e secondo la dimensione, per ottenere quello che si definisce il cariotipo.

ARTE & SCIENZA

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Mario Merola, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Si mostra come un argomento complesso quanto la fisica del bosone di Higgs possa essere illustrato in maniera semplice tramite esempi e realizzazioni artistiche, rappresentando una connessione tra linguaggi e ambiti culturali diversi. Vengono utilizzate 10 immagini per spiegare il passaggio (o “la transizione”) tra la fisica subnucleare e le diverse forme di arte.

A cura di Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Domenico Loreto, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Giarita Ferraro, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Antonello Merlino, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività prevede un’esperienza interattiva di grafica molecolare. La grafica molecolare è la disciplina e la filosofia dello studio delle molecole e delle loro proprietà attraverso una rappresentazione grafica. I partecipanti vivono l’esperienza di utilizzare software di frontiera per osservare la forma delle proteine, le interazioni fondamentali che determinano la loro struttura tridimensionale e le transizioni conformazionali necessarie ad esplicare la loro funzione.

A cura del Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Massimo Martorelli, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

La progettazione generativa è un metodo di progettazione utilizzato per progettare forme complesse e ottimizzate che utilizza algoritmi evolutivi, per progettare parti in modo analogo a come avviene in natura, ispirandosi alla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. Nato dall’idea di utilizzare l’intelligenza artificiale a supporto dell’attività del progettista, questo metodo di progettazione consente di migliorare e velocizzare i processi d’ideazione e creazione di nuovi prodotti. Si parte dagli obiettivi di progettazione e vengono esplorate tutte le possibili permutazioni di una soluzione per trovare quella migliore. Utilizzando il cloud computing, gli algoritmi di progettazione generativa consentono di scorrere rapidamente tra migliaia, o persino milioni, di scelte progettuali, testando configurazioni e apprendendo da ogni iterazione cosa funziona e cosa no. Il processo consente ai progettisti di generare e valutare diverse opzioni e scegliere quella più adatta al suo caso applicativo. Inoltre, il progettista ha oggi l’opportunità di realizzare tali soluzioni, utilizzando le tecniche di Stampa 3D (Additive Manufacturing) che, lavorando per addizione di materiale (layer by layer), gli consentono di realizzare parti dalla forma geometrica anche molto complessa che, in alcuni casi sarebbe difficile realizzare con le tecniche tradizionali, in altri, addirittura, non sarebbe possibile farlo. Con l’utilizzo di prototipi e slide, vengono mostrati alcuni casi di studio sulla progettazione generativa per l’Additive Manufacturing condotte dai ricercatori del laboratorio internazionale IDEAS/CREAMI (Interactive DEsign And Simulation/Center of Reverse Engineering and Additive Manufacturing Innovation).

A cura del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Antonello Astarita, Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività prevede l’installazione di una stampante 3D per polimeri con la quale vengono realizzati dei dimostratori real time. Vengono, inoltre, presentati campioni realizzati in metallo con altre stampanti non trasportabili. In questo modo viene introdotta la manifattura additiva e il suo contributo alla transizione tecnologica.

A cura del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Davide De Biase, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Valeria Baldassarre, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’accostamento di scienza ed arte può apparire, per molti, una contraddizione; tuttavia questi due mondi non sono così distanti come potrebbe sembrare e hanno diversi punti di contatto. Nonostante molti artisti possano sentirsi ben lontani dall’universo scientifico, molti altri ne hanno sicuramente subito il fascino imparando a trarre dalla scienza ispirazione, nozioni e addirittura strumenti tecnici di lavoro. Curiosamente, non è raro che molti scienziati si sentano artisti del loro settore, sia esso la matematica, la fisica, la biologia o la ricerca in generale. In molti settori scientifici le immagini sono uno strumento essenziale per la visualizzazione, l’analisi e la presentazione dei risultati. Spesso queste immagini restano nascoste all’interno dei laboratori di ricerca o tra una ristretta cerchia di addetti ai lavori. Tuttavia, queste immagini possono avere una bellezza artistica capace di renderle interessanti ad un più̀ vasto pubblico indipendentemente dal significato scientifico sottostante. Il pubblico viene coinvolto in attività virtuali (lettura “virtuale” di preparati istologici e citologici). Vengono mostrate immagini artistiche di preparati istologici, citologici e di microscopia elettronica accompagnate da una spiegazione molto semplice delle metodiche utilizzate e come una determinata immagine abbia evocato un’ispirazione artistica.

A cura del Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Maria Rosaria Celentani, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Giuseppina Terzo, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Impressioni matematiche per espressioni fotografiche o espressioni matematiche per impressioni fotografiche? Seguiteci in questa trasformazione di immagini ed espressioni.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Barbara Majello, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

In un quadro non hai difficoltà a vedere la bellezza….ma la scienza è anche bellezza? La scienza è bella perché imperfetta, tende a una perfezione che non avrà. Ogni scoperta può sconfessare la precedente. Le teorie scientifiche vanno messe in discussione come un quadro mai finito. Come un quadro che l’artista immagina e sente all’improvviso il desiderio di realizzare, ci ritorna giorno dopo giorno aggiungendo colori, sfumandoli…….anche un’idea, un esperimento in laboratorio nasce all’improvviso, da una ipotesi, una immaginazione…….e piano piano la risposta al mistero prende forma. Con pazienza, determinazione, successi dopo insuccessi, il pensiero si trasforma e, passo dopo passo, i risultati, i risultati aggiungono un piccolo tassello ad un “quadro” che la immaginazione e la pazienza di altri ricercatori in un tempo che non è finito saprà modellare e completare. Nella ricerca scientifica e tecnologica le idee non sono programmabili. Molte volte le migliori idee nascono da un processo semi-casuale, da incontri e esperienze di “invenzione” di dialogo e trasversalità tra le discipline. Ma non si tratta di contaminare i diversi campi del sapere, ma di sperimentarli, di farsi coinvolgere o coinvolgere l’altro e insieme osservarli mettendoli tutti o quasi sullo stesso piano. Discutiamone insieme agli esperti.

A cura della Scuola Superiore Meridionale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Ersilia Fiore, Scuola Superiore Meridionale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Luigi Cappelli, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

#CulturalHeriTAG mira a narrare, con rappresentazioni sintetiche realizzate dai proponenti con la tecnica del collage digitale, alcuni passaggi fondativi dello sviluppo storico e teoretico della disciplina del restauro architettonico inquadrati sincronicamente, attraverso l’uso di immagini paradigmatiche, in precisi momenti di passaggio dell’evoluzione delle tecniche di rappresentazione e comunicazione che hanno interessato i Beni Culturali e, in generale, la cultura visuale. Assecondando il tema delle “transizioni”, con un’immediatezza grafica tipica degli ambienti digitali e dei social network, le tavole proposte mirano ad illustrare gli esiti di un processo critico che intende creare un link visuale tra il background teorico della storia del restauro e le rispettive testimonianze grafiche iconiche che hanno scritto la storia della disciplina. L’accostamento di immagini di epoche e contesti differenti, frutto di restituzioni grafiche antiche e moderne, (disegno dal vero, fotografia, grafica, cinema, light design), consente uno storytelling rapido ed efficace che, anche mediante la sintesi visiva, rende immediata ed attuale la comunicazione delle questioni conservative, creando risorse utili ad implementare l’esperienza diretta e indiretta di fruizione del Patrimonio. La proposta prevede presentazione di 10 immagini utili a stimolare la creatività dei fruitori, connettendo ambiti culturali differenti e svariati accadimenti storici e sociali in maniera trasversale.

A cura del Dipartimento di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi del Sannio; Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Bruno Massa, Dipartimento di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi del Sannio
– Giuliana Alessio, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV
– Maddalena De Lucia, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV
– Girolamo Milano, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV
– Paola Petrosino, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Eleonora Vitagliano, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Maria Vittoria Gargiulo, Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Salerno

L’attività è proposta nell’ambito della linea aggiuntiva definita GeoLogica (vedi attività proposta UniSannio – Resp. Bruno Massa) tesa a mettere in evidenza il ruolo del patrimonio geologico quale risorsa e necessario background alla sussistenza degli esseri viventi e, in particolare, a tutte le attività antropiche. Essa è rivolta agli alunni delle scuole superiori, ma coinvolge anche i docenti e appassionati che abbiano un interesse di tipo naturalistico. L’attività si propone di coinvolgere i partecipanti in un’escursione virtuale lungo la Collina dei Camaldoli a Napoli, percorrendo un sentiero che dalla piana porta fino all’Eremo, consentendo loro di conoscere una parte della geologia dei Campi Flegrei difficilmente esplorabile, cioè quella rappresentata dai depositi più antichi del Tufo Giallo Napoletano. In particolare, il percorso virtuale prevede un’ampia parte dedicata alle Cave di Piperno site Pianura, che rappresentano una parte importantissima del patrimonio geologico della città, in quanto sito di estrazione di un litotipo ampiamente usato nell’architettura napoletana. L’escursione virtuale è costituita da una serie di stop illustrati presso i quali saranno favorite attività interattive che consentono ai partecipanti di entrare in contatto con la geologia della città e suscitano l’interesse delle giovani generazioni verso il territorio in cui vivono. L’approccio virtuale ed inclusivo permette la partecipazione anche a persone con disabilità motoria. La parte più innovativa della proposta sta nel rendere accessibile ad un pubblico ampio un’area che, di fatto, non lo è fisicamente. Il sentiero su cui saranno posizionati gli stop, infatti, non è normalmente percorribile perché non attrezzato, e le antiche cave di Piperno sono chiuse al pubblico da quando, nel secondo dopoguerra, è cessata l’estrazione del Piperno. Le cave di Piperno di Masseria del Monte a Pianura sono un unicum in un contesto urbano, che le giovani generazioni locali non conoscono, proprio per il fatto che esse sono inaccessibili. Il nostro tour si propone di far conoscere questa componente del patrimonio geologico, il cui recupero, anche parziale, sarebbe auspicabile anche come valorizzazione di una risorsa economica dell’area.

A cura del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Giulio Saracino, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

La radiografia muonica utilizza i muoni di origine cosmica per lo studio della distribuzione di materia all’interno di corpi di grosse dimensioni e ha diversi ambiti di applicazione. Ad esempio, è possibile identificare e creare un’immagine 3D delle cavità presenti nel sottosuolo, anche in un contesto fortemente antropizzato, come è avvenuto in una serie di test realizzati pochi anni fa all’interno di Monte Echia a Napoli. Durante il seminario si illustrano i principi su cui si basa tale tecnica e si evidenziano alcune delle applicazioni più promettenti, in particolare in ambiente urbano.

COMUNICAZIONE TRA “SPECIE” DIVERSE

A cura del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli Federico II, del Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e del Centro di Ateneo SinAPSI, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Lucia Francesca Menna, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli Federico II

L’attività prevede esperienze di rispecchiamento del linguaggio analogico tra l’uomo e il cane, con la dimostrazione dell’espressione delle emozioni primarie manifestate attraverso il comportamento del cane e della relativa espressione nella persona. Una modalità per educare i ragazzi della scuole medie inferiori e superiori, a sentirsi all’interno di un ecosistema nel quale l’essere umano non è al vertice di una piramide ma è immerso in uno scambio di relazione di cui è responsabile e che influenza la sua salute. Grazie alla presenza di coppie di cani con il proprio Tutore (Medico veterinario) entrambi formati ala relazione interspecifica e sotto la guida dello Psicologo esperto si svolgono interventi finalizzati al riconoscimento delle emozioni reciproche con i visitatori che si propongono per l’esperienza.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Carmen Arena, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Giulia Maisto, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Lucia Santorufo, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’intervento verte sui servizi ecosistemici in ambiente terrestre ed i loro benefici sulla qualità della vita dell’uomo. La comunità edafica e la copertura vegetale rispondono repentinamente, in termini di biodiversità strutturale e funzionale, alle perturbazioni ambientali. La variazione della composizione in specie delle piante e degli organismi del suolo in differenti tipologie di ecosistemi può fornire un segnale del cambiamento in atto, per cui la loro valutazione costituisce un valido indice del grado e del tipo di perturbazione. In 10 scatti vengono raccontati i risultati di ricerche condotte in campo che mostrano la biodiversità vegetale ed edafica di ecosistemi mediterranei soggetti a differente grado di impatto ambientale con particolare riferimento al riscaldamento globale, alla contaminazione e agli incendi.

A cura del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Manuela Martano, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Maria Paola Maurelli, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Emilio Caprio, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Nella prima parte del laboratorio vengono mostrate alcune immagini e video delle api e di altri insetti (vespe, calabroni) in modo da far conoscere ai bambini/ragazzi le differenze morfologiche, di alimentazione, di organizzazione sociale, ecc. Nella seconda fase, vengono invitati ad osservare da vicino alcuni modelli di ape, in modo da scoprirne l’anatomia; in seguito, possono provare a riprodurre graficamente (disegno, modello con cartoncino) il modello dell’ape che hanno osservato! Vengono anche invitati a prendere contatto con un’arnia didattica e viene spiegato come è organizzato un alveare. Si ha la possibilità di osservare le api allo stereomicroscopio e alcuni preparati al microscopio ottico, per approfondire le conoscenze acquisite precedentemente. Si ha la possibilità anche di conoscere le attrezzature utilizzate in apicoltura per lavorare in sicurezza.

A cura del Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Cristina Pennarola, Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Sole Alba Zollo, Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il webinar propone una riflessione critica sulla testualità online attraverso l’analisi di alcune storie, dal racconto per bambini a quello biblico. Attraverso domande e attività mirate, i partecipanti sono sensibilizzati alle diverse modalità dei racconti online e ai risvolti interpretativi ed epistemologici legati alla codificazione sul web e attraverso le app. Nella società digitale in cui gran parte della vita privata e professionale si sviluppa attraverso comunicazioni virtuali, è urgente acquisire i nuovi linguaggi su cui si basano tali comunicazioni per diventare utenti esperti in grado di “navigare” complessi messaggi multimodali e pluralistici.

SCIENZA & FEDE

A cura del Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Federico ii”
Con: Maria d’Arienzo, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Dalla prospettiva delle religioni la crisi ecologica che ha investito il mondo globalizzato è stata letta come una crisi dell’uomo, determinata da quella «cultura dello scarto», che riverbera i suoi effetti anche sul genere umano in termini di distruzione degli ecosistemi, di cambiamenti climatici, di perdita di biodiversità, ma soprattutto di ingiustizie sociali, guerre e povertà. Oggetto della proposta è quello di evidenziare il contributo delle confessioni religiose alla transizione ecologica. Tale contributo non si è concretizzato soltanto attraverso l’elaborazione di appositi documenti, tra cui si segnalano, per la Chiesa cattolica, la Lettera Enciclica “Laudato si’” o, da ultimo, l’Esortazione Apostolica post-sinodale Querida Amazonia di Papa Francesco. Obiettivo della proposta è l’analisi delle differenti, ma convergenti, risposte approntate dalle confessioni religiose per fronteggiare la crisi ecologica, che rappresenta un rilevante terreno di riflessione giuridica anche per le inevitabili relazioni tra diritti confessionali e diritti statuali.

A cura del Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Bianca Ferrara, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Luigi Cicala, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Laboratorio finalizzato alla descrizione dei rituali di sepoltura esistenti nel mondo antico e alla spiegazione delle modalità di scavo archeologico di una sepoltura. L’attività proposta offre l’occasione di illustrare una particolarissima forma di “transizione”: quella dalla vita all’aldilà, e di comprendere l’importanza sociale dei rituali connessi alla morte nel mondo antico. L’obiettivo è quello di spiegare attraverso la presentazione dei rituali funerari, della deposizione dei corredi e delle fonti letterarie, in che modo gli Antichi concepivano e vivevano l’evento della morte. Una proiezione multimediale ha lo scopo di introdurci nel mondo dell’archeologia funeraria: le ossa dello scheletro umano, le attività dell’antropologo sul campo (scavo, documentazione e recupero delle ossa) e in laboratorio (lavaggio, restauro, siglatura e studio delle ossa). L’analisi del corredo tombale consente di leggere la vita del defunto e il valore degli oggetti ritenuti necessari per il suo passaggio nell’aldilà: vengono illustrate le fasi salienti nello studio dei reperti archeologici, dalla scoperta al restauro, dal disegno alla schedatura. A ciascun partecipante viene offerta la possibilità di cimentarsi in un’attività pratica, consistente nella simulazione dello scavo di una tomba riprodotta in scala ridotta, nella compilazione di una scheda antropologica in formato semplificato. Ciascuno studente ha la possibilità di portare a casa, come ricordo del laboratorio svolto, la scheda e i relativi disegni realizzati.

LA DIDATTICA IN TRANSIZIONE O DIDATTICA INNOVATIVA

A cura del Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Maria Ronza, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Diego Gallinelli, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività è finalizzata alla comprensione delle dinamiche socio-economiche e territoriali attraverso l’analisi di dati e l’elaborazione di carte tematiche. L’attività è rivolta prevalentemente a docenti e studenti di scuole superiori: attraverso l’utilizzo di un software gratuitamente disponibile in rete e attraverso l’acquisizione di dati on line, è possibile far comprendere agli studenti l’importanza della Geografia per analizzare potenzialità e criticità dei territori in cui vivono, come pure assetti e dinamiche che avvengono ad una scala più ampia. I docenti, inoltre, potranno sperimentare una nuova metodologia per la didattica della Geografia. L’attività è caratterizzata da una breve introduzione al GIS (Geographical Information System), a cui segue una dimostrazione applicativa su dati di carattere socio-economico o su dati relativi ad aspetti paesistico-ambientali per l’elaborazione di una o più carte tematiche (questa fase è realizzata in collaborazione con gli studenti e i docenti); gli studenti sono chiamati a commentare le carte elaborate con il supporto dei docenti. L’attività si conclude con una breve riflessione sull’opportunità di una Transizione didattica in Geografia, al fine di sviluppare competenze e capacità critiche negli studenti attraverso l’utilizzo di portali cartografici on line e software geografici open access connessi alla transizione digitale nel campo dell’analisi ambientale e territoriale.

A cura del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Annalisa Liccardo, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Francesco Bonavolontà, Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Enzo Caputo, Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Francesco de Pandi, Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Rosario Schiano Lo Moriello, Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’Emergenza sanitaria legata al SARS-Cov-2 ha evidenziato la necessità di prevedere nuovi approcci alla didattica che permettano agli studenti di accedere alle varie risorse che gli istituti di istruzione, a qualunque livello, hanno acquisito per la loro formazione. Un aspetto fondamentale è costituito dalle esperienze di laboratorio, grazie alle quali gli studenti possono esercitarsi praticamente, verificare dal vivo, e fissare le conoscenze teoriche che hanno acquisito durante le lezioni teoriche in aula. Mentre per la parte teorica la didattica a distanza ha permesso di proseguire il percorso di formazione abbastanza agevolmente, l’impossibilità di accesso ai laboratori a causa delle ordinanze cautelari durante il lockdown ha evidenziato il bisogno di metodologie alternative. La possibilità di eseguire esperimenti, anche didattici, da una postazione diversa dal laboratorio è un’esigenza da tempo sentita, soprattutto per quei percorsi didattici che hanno nella metrologia il loro fulcro. In tale ambito si sono sviluppati i laboratori remoti, ovvero controllati a distanza tramite connessione Internet. L’attività propone l’implementazione, in forma prototipale, di un laboratorio remoto in realtà aumentata (ARCADIA) che permetta allo studente, attraverso dispositivi di uso comune e tipicamente a sua disposizione (personal computer, tablet o smartphone), di condurre un’esperienza di laboratorio operando su riproduzioni fedeli degli strumenti come se fosse effettivamente nel laboratorio.

A cura del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Aniello Murano, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Con questo progetto si intende realizzare un laboratorio didattico-scientifico, che contempli incontri, discussioni e formazione sui temi del pensiero computazionale, delle metodologie innovative e dell’intelligenza artificiale per la didattica. Questa iniziativa è destinata alle scuole di ogni ordine e grado e le attività coinvolgeranno sia gli studenti che i docenti. Il fine è di promuovere e sostenere, dunque, l’attuazione delle indicazioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) sul tema della didattica digitale innovativa. Il progetto intende anche fornire strumenti per l’interazione tra scuole differenti, al fine di creare nuove sinergie e promuovere la sperimentazione.

A cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare_INFN
Con:
– Angela Gargano, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare_INF
– Antonella Liccardo, Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’iniziativa prevede il coinvolgimento di due classi di liceo che hanno partecipato al PCTO “Il genere della scienza”, realizzato a cura del Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza, e consiste in sessioni consecutive di gioco in cui gli studenti e le studentesse delle due classi coinvolte guidano i coetanei di altre classi di scuole superiori nel gioco del Tabù del Lombrico, fungendo da facilitatori del gioco stesso. Il gioco è una versione modificata del classico Tabù in cui le carte di gioco sono state completamente re-inventate con l’intento di indurre una maggiore consapevolezza sulla non neutralità del linguaggio rispetto al genere. Si tratta di un gioco in squadre in cui la/il giocatrice/tore di turno deve far indovinare alla propria squadra una parola senza nominare i cosiddetti tabù, cioè termini a cui la parola è associata usualmente e che spesso rimandano a situazioni stereotipate. Il gioco stimola a riflettere sulla valenza della parola e sulla molteplicità dei suoi significati. Nel gioco sono inoltre presenti carte speciali in cui la parola da indovinare è nascosta all’interno di una storia, che racconta della vita e della ricerca di donne scienziate.

A cura del Dipartimento di Scienze Sociali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Alessandro Arienzo, Dipartimento di Scienze Sociali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’incontro con esperti internazionali vuole offrire un momento di riflessione sul ruolo, problemi e opportunità delle politiche e strumenti di open science e open education come strumenti per la transizione verso uno spazio europeo della ricerca e dell’istruzione che abbia una maggiore attenzione all’impatto sociale delle conoscenze. L’obiettivo dell’attività è quello di riflettere su alcune delle più rilevanti trasformazioni nelle modalità di circolazione, comunicazione e didattica dei saperi e delle conoscenze connesse alle nuove tecnologie digitali.

A cura del Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Cristina Pennarola, Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Sole Alba Zollo, Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il webinar propone una riflessione critica sulla testualità online attraverso l’analisi di alcune storie, dal racconto per bambini a quello biblico. Attraverso domande e attività mirate, i partecipanti sono sensibilizzati alle diverse modalità dei racconti online e ai risvolti interpretativi ed epistemologici legati alla codificazione sul web e attraverso le app. Nella società digitale in cui gran parte della vita privata e professionale si sviluppa attraverso comunicazioni virtuali, è urgente acquisire i nuovi linguaggi su cui si basano tali comunicazioni per diventare utenti esperti in grado di “navigare” complessi messaggi multimodali e pluralistici.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Luigi Rosati, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

La proposta progettuale ha l’obiettivo di fornire informazioni circa le alterazioni morfologiche del testicolo indotte dai distruttori endocrini, sostanze inquinanti rilasciate nell’ambiente da materiali come le plastiche oppure i cosmetici, che hanno la capacità di mimare gli effetti degli ormoni endogeni. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le generazioni future, sulle conseguenze dell’inquinamento da plastiche e sulla capacità riproduttiva degli individui. Gli studenti hanno la possibilità di effettuare un viaggio virtuale in un laboratorio di istologia dove, attraverso scatti fotografici, viene mostrato lo studio del testicolo di un animale modello come la lucertola campestre Podarcis sicula, in seguito al trattamento con diversi tipi di distruttori endocrini.

A cura del Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Annamaria Barbagallo, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Roberta De Luca, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il laboratorio propone di indagare sulle fasi per la costruzione di un modello matematico per la descrizione e previsione di fenomeni reali in economia ed epidemiologia.

A cura del Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Raffaele Carlone, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Carlo Nitsch, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

I visitatori sono accolti da giovani alfieri matematici che raccolgono le “ordinazioni” che gli stessi visitatori possono scegliere da un menu, aiutati dagli alfieri. Da un laboratorio in remoto partono diversi esperimenti live a seconda della tipologia scelta. Gli alfieri possono fare da facilitatori, se necessario.

A cura dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia_INGV-Osservatorio Vesuviano
Con:
– Maddalena De Lucia, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia_INGV-Osservatorio Vesuviano
– Giuliana Alessio, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia_INGV-Osservatorio Vesuviano
– Bruno Massa, Dipartimento di Scienze e Tecnologie, Università degli Studi del Sannio
– Girolamo Milano, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia_INGV-Osservatorio Vesuviano
– Paola Petrosino, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Eleonora Vitagliano, Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Maria Vittoria Gargiulo, Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Salerno

L’attività propone una sfida a quiz attraverso uno strumento di game-based learning (Kahoot) per trasmettere contenuti geo-scientifici in modo utile e stimolante. I quiz sono incentrati su rischi e risorse del territorio napoletano e campano: terremoti e vulcani, calore terrestre e materiali lapidei. L’obiettivo è quello di sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni alla conoscenza del territorio e delle discipline che studiano la sua evoluzione, dando particolare risalto alla conoscenza dei pericoli geologici, e all’utilizzo delle risorse del sistema Terra, secondo una prospettiva ecologica. La gara può essere svolta secondo due modalità: una a squadre, rivolta principalmente alle scuole superiori, e una individuale, rivolta a singoli individui (adulti o pubblico generico). Il gioco si sviluppa secondo tre round con livelli di difficoltà crescente. Per i primi classificati viene distribuito materiale informativo. Nel corso del gioco si propongono spunti di riflessione sugli elementi di conoscenza oggetto del quiz. Al termine si traggono le conclusioni per evidenziare e discutere delle criticità emerse durante il gioco.

A cura del Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Ulderico Dardano, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Sara Lombardi, Istituto Mercalli, Napoli
– Valeria Ferrari, Istituto Taramelli, Pavia

Due classi di liceo, l’una campana e l’altra di diversa regione, si collegano in rete e si sfidano su temi di Fisica e Matematica, come nella migliore tradizione delle sfide cinquecentesche. La sfida riprende il giorno dopo con proposte di soluzioni. I docenti assumono il ruolo di arbitri e catalizzatori (e, ove necessario, di facilitatori).

A cura di Eleonora Vitagliano DiSTAR UNINA

Innovazione didattica.

TRANSIZIONE EPIDEMIOLOGICA E SANITARIA

A cura del Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Pasquale Maffia, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Concetta Imperatore, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

NanoMateScience utilizza arterie aterosclerotiche modello per spiegare la malattia aterosclerotica e dimostrare la rilevazione SERS / nanoparticelle di specifici biomarcatori infiammatori. I visitatori possono selezionare nanoparticelle (biglie) e inserirle nei nostri modelli, così da visualizzare come le nano particelle si legano alle aree infiammate dell’arteria. Sono a disposizione miscele di biglie magnetiche e non magnetiche e solo le biglie magnetiche hanno la possibilità di legarsi alle aree interessate dalla patologia. Un gioco di computer in stile arcade (“AtheroBlaster”) consente ulteriori esplorazioni di questo approccio; i giocatori possono identificare le cellule sconosciute all’interno delle placche aterosclerotiche “sparando” su di esse le nanoparticelle. Il tipo di cellula viene rivelato quando il giocatore colpisce la cellula giusta con l’opportuna nano particella, simulando la diagnosi di infiammazione. I bambini più piccoli ricevono in regalo una borsa giocattolo contenente adesivi e figure in plastica di cellule infiammatorie / vascolari.

A cura del Dipartimento Scienze Biomediche Avanzate, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Silvia Varricchio, Dipartimento Scienze Biomediche Avanzate, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’iniziativa vuole far conoscere l’evoluzione del quadro infettivo del Papilloma Virus umano (HPV) nei tumori del cavo orale allo scopo di aumentare il livello di attenzione e consapevolezza sulle conseguenze dell’infezione da HPV in questo distretto anatomico. Da un punto di vista epidemiologico, negli ultimi vent’anni, abbiamo infatti assistito ad un aumento esponenziale dell’incidenza annua dei carcinomi del cavo orale HPV correlati, in particolare in sede orofaringea, rispetto ai casi fumo e alcol-relati, ridotti grazie al successo delle campagne di sensibilizzazione contro l’alcolismo e il tabagismo. L’obiettivo principale è quello di stimolare nei fruitori dell’iniziativa considerazioni sull’importanza della prevenzione, tramite visite mediche, corrette abitudini o vaccini anti-HPV, delle lesioni del cavo orale al fine di ridurre l’onere sociale ad esso correlato. L’iniziativa sarà resa interattiva attraverso la possibilità per i fruitori, assistiti dai ricercatori dell’U.O.C. di Anatomia Patologica della “Federico II” diretto dalla Prof.ssa Staibano, di seguire, in maniera virtuale, il flusso di lavoro previsto per la ricerca dell’infezione da HPV nel cavo orale e navigare, con l’utilizzo di un pc, attraverso immagini digitali, con una definizione simile a quella fornita da un microscopio, raffiguranti casi di carcinomi del cavo orale HPV correlati.

A cura del Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Carmela Bravaccio, Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Felice Iasevoli, Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

I partecipanti verranno guidati ad effettuare una serie di test computerizzati, da parte di giovani medici esperti in neuroscienze, per la valutazione di diverse funzioni cognitive superiori come attenzione selettiva, decision making, problem solving, reward e social cognition.

A cura del Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Stefano Cinti, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività prevede di introdurre il concetto di nanomateriali e la differenza rispetto alle controparti macroscopiche. Nel corso della dimostrazione sono svolti 3 esperimenti principali che prevedono l’utilizzo di:
– nanoparticelle d’oro
– nanomateriali carboniosi
– nanoparticelle di blu di Prussia.
L’attività prevede di introdurre il concetto di nanomateriali e la differenza rispetto alle controparti macroscopiche. Dapprima viene spiegata e dimostrata la sintesi dei nanomateriali e il pubblico ha la possibilità di sintetizzare alcuni dei nanomateriali proposti. Vengono spiegate le principali caratteristiche dei nanomateriali in esame, e viene dimostrato come l’utilizzo dei nanomateriali possa migliorare la diagnostica portatile. Con l’aiuto di alcuni poster viene spiegato cosa sono e come si ottengono i nanomateriali, e come questi si possono interfacciare con la diagnostica portatile. Viene anche dimostrata l’analisi di rame con nanoparticelle d’oro, l’analisi di antiossidanti con nanomateriali di carbonio e sintesi di blu di Prussia su supporti cartacei.

A cura del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e della Fondazione Idis-Città della Scienza
Con:
– Nicola Zambrano, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Guendalina Froechlich, Scuola Europea di Medicina Molecolare e CEINGE Biotecnologie Avanzate
– Sara Amiranda, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche e CEINGE Biotecnologie Avanzate
– Arianna Finizio, Scuola Europea di Medicina Molecolare e CEINGE Biotecnologie Avanzate
– Francesco Manfredi, Associazione Culturale DiSciMuS RFC

Dopo un breve percorso sulla storia di Henrietta Lacks e della neuroscienziata italiana Rita Levi Montalcini, vincitrice del Premio Nobel per la medicina nel 1986, si ha la possibilità di collegarsi con il laboratorio del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche della Federico II per osservare al microscopio le cellule immortali di Henrietta Lacks.

A cura del Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi del Sannio
Con:
– Armando Ricciardi, Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi del Sannio
– Fanny Ficuciello, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Roberto La Rocca, Reparto di Urologia dell’Ospedale Policlinico “Federico II” di Napoli
– Alessandro Rullo, Neatec SpA
– Maurizio Golia, Ocima SRL

– Francesco Iasielli, CMO Centro Polispecialistico

Studio e caratterizzazione sperimentale delle proprietà elastiche dei tessuti biologici, ed in particolare del tessuto prostatico, ad alta risoluzione spaziale, mediante un sistema innovativo costituito da un sensore in fibra ottica integrato su braccio robotico. Il sistema è stato sviluppato all’interno del progetto ‘BARTOLO’ “Sviluppo ed applicazione di nuove tecnologie robotiche per la diagnosi bioptica del tumore prostatico” finanziato dalla Regione Campania (POR CAMPANIA FESR 2014/2020). L’obiettivo è quello di illustrare il principio di funzionamento di un innovativo sistema per lo screening di tumore prostatico basato su tecnologia avanzata in fibra ottica e robotica. Infatti la consistenza elastica di un tessuto biologico cambia in presenza di tumore che ne aumenta la sua rigidità. L’iniziativa si volge su 3 fasi principali:
– presentazione (mediante l’ausilio di slides) del caso studio partendo dal clinical need per poi arrivare a definire il sistema sviluppato con cenni su aspetti teorici dei sensori in fibra ottica;
– descrizione del setup di caratterizzazione sperimentale ed esecuzione di misure di indentazione di simulatori di tessuti prostatici che simulano stadiazioni differenti di tumore; elaborazione e visualizzazione dei dati ottenuti e relativa discussione.

A cura del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Gianmarco Ferrara, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività ha lo scopo di delineare il ruolo del Medico Veterinario nella gestione sanitaria degli animali selvatici, illustrando in tal senso il lavoro effettuato dagli IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentalo), dalle Aziende sanitarie locali e dalle Università. L’obiettivo di tale esposizione è quello di allestire un laboratorio didattico (pipette, multicanale, piastre ELISA, ecc.) al fine di simulare tutte le operazioni che accompagnano la diagnosi di laboratorio: dalla raccolta dei campioni, alla processazione e la lettura dei risultati. Viene esposto anche l’allestimento di un kit ELISA commerciale, effettuando la metodica o parte di essa con il pubblico.

A cura del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Paolo Ciaramella, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

A cura del Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Giuseppe La Verde, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Marco La Commara, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Valeria Panzetta, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Con il termine transizione, in ambito biologico, ci si riferisce agli innumerevoli cambiamenti a cui le cellule sono continuamente soggette. Ma quali transizioni avvengono nelle nostre cellule quando sottoposte a trattamenti terapeutici, come la radioterapia? In un’animazione PowerPoint, una pallina da ping-pong diventa la rappresentazione simbolica semplificata della cellula per spiegare alcuni meccanismi di “transizione” cellulare importanti ai fini del successo della terapia stessa.

A cura del Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II” e della Fondazione Idis-Città della Scienza
Con:
– Pasquale Maffia, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Margherita-Gabriella De Biasi, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Caterina Fattorusso, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Paola Di Meglio, King’s College, Londra
– Concetta imperatore, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Luciana Tartaglione, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Roberta D’Emmanuele Di Villa Bianca, Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Gertrude “Trudy” Belle Elion è stata una chimica e farmacologa americana, vincitrice del Premio Nobel nel 1988 per l’utilizzo di metodi innovativi per lo sviluppo di nuovi farmaci. Attraverso la storia di Trudy si ha la possibilità di esplorare come si sviluppano e testano nuovi farmaci con particolare rifermento ai vaccini per il COVID-19. Caterina Fattorusso, esperta di “drug design”, attraverso video e dimostrazioni pratiche illustra le più recenti tecniche di sviluppo dei farmaci che si basano sulla conoscenza della molecola target della malattia, a partire dalla quale, è possibile disegnare un farmaco in grado di contrastarne l’attività. Paola Di Meglio, esperta di immunologia della cute, illustra le diverse fasi della sperimentazione preclinica e clinica con esempi di farmaci famosi e attraverso l’utilizzo della piattaforma interattiva PollevEverywhere (https://www.polleverywhere.com/) che permette ai ragazzi di rispondere a quiz, creare wordclouds e “votare” le risposte degli altri partecipanti.

A cura del Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Simona Paladino, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Giovanna Maria Pierantoni, Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il principale obiettivo di tale attività è di far conoscere le transizioni cui vanno incontro le cellule del nostro corpo in risposta di vari stimoli e come queste “transizioni” hanno un notevole impatto fisiopatologico. In particolare, attraverso sia filmati che semplici esperimenti, Illustreremo i cambiamenti delle nostre cellule in condizioni fisiologiche e patologiche; l’attività sarà un vero e proprio viaggio tra le cellule e le sue “transizioni”.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Marianna Crispino, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’aspetto più affascinante della fisiologia del sistema nervoso è la sua plasticità cioè la sua abilità di modificarsi in risposta agli stimoli per tutta la vita dell’individuo. Tale proprietà risiede nella capacità delle sinapsi, i punti di comunicazione tra i neuroni, di cambiare il proprio numero e la propria efficacia rendendo i circuiti nervosi continuamente rimodellabili. La plasticità sinaptica, a sua volta, dipende dalla presenza di un sistema di sintesi proteica localizzato a livello delle sinapsi che consente di cambiare rapidamente il corredo proteico locale in risposta agli stimoli. La sintesi proteica sinaptica è alla base di eventi plastici del sistema nervoso come, ad esempio, l’apprendimento e la memoria. Recenti scoperte indicano che alterazioni dei livelli di tale sintesi, sia in aumento che in diminuzione, sono associati a gravi patologie del sistema nervoso. Ciò evidenzia l’importanza del controllo molecolare del sistema sinaptico di sintesi proteica per il corretto funzionamento del cervello e quindi di tutto l’organismo.

TRANSIZIONE DIGITALE

A cura del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Falanga Annarita, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Luigi Di Costanzo, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

A cura del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Stefano Marrone, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Carlo Sansone, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Luisa Verdoliva, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Davide Cozzolino, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Michela Gravina, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Antonio Galli, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Con l’avanzare della tecnologia, l’Intelligenza Artificiale (IA) sta diventando sempre più presente nelle nostre vite, con applicazioni che vanno dagli assistenti personali (come Siri, Alexa, etc.) a sistemi a supporto della diagnosi precoce, alla guida autonoma, etc. Uno dei campi in cui l’IA ha raggiunto prestazioni e capacità senza precedenti è quello dell’intrattenimento, con sistemi in grado di creare contenuti digitali a partire da poche specifiche di contesto. Uno degli esempi in questione sono i “DeepFake”, nome con cui si identificano la famiglia di algoritmi di IA (ed in particolare di Deep Learning) progettati per realizzare video, estremamente realistici, che coinvolgono persone in situazioni o discorsi mai avvenuti. Lo scopo di questa dimostrazione è quello di:
– introdurre i concetti alla base dell’IA
– introdurre il concetto dei deep fake
– mostrare come sia possibile sfruttarli per creare nuovi contenuti a fini divulgativi.
Durante l’attività si preparano esperimenti in tempo reale con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico.

A cura del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Loredana Parlato, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Davide Massarotti, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Domenico Montemurro, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Halima Giovanna Ahmad, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Alessandro Miano, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Luigi Di Palma, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Roberta Satariano, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Daniela Salvoni, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Nei prossimi anni le tecnologie quantistiche rivoluzioneranno settori ritenuti strategici come la medicina, le tele-comunicazioni, la sensoristica, l’informatica e l’ingegneria. Il Laboratorio sulle Quantum Technologies è un viaggio guidato attraverso questo nuovo e meraviglioso mondo, nel quale nuovi mattoncini di informazione (qubit) diventano la base dell’architettura del futuro computer quantistico. Il laboratorio propone alcuni approfondimenti: una generale introduzione che riprende il dualismo onda-particella e la descrizione dei sistemi fisici per “stati”, la conoscenza del “qubit “ e le sue espansioni verso il futuro computer quantistico. Dopo una introduzione alla tematica, il pubblico ha la possibilità di visitare virtualmente, con l’ausilio di alcuni giovani ricercatori, un laboratorio di misura dei qubit basati su giunzioni Josephson superconduttive, operanti a temperature ultra-criogeniche (-273,135 °C) in cui vengono mostrati i dispositivi elettronici, i criostati criogenici e alcune misure sperimentali.

A cura del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Antonello Astarita, Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività prevede l’installazione di una stampante 3D per polimeri con la quale vengono realizzati dei dimostratori real time. Vengono, inoltre, presentati campioni realizzati in metallo con altre stampanti non trasportabili. In questo modo viene introdotta la manifattura additiva e il suo contributo alla transizione tecnologica.

A cura del CEINGE Biotecnologie Avanzate Scarl e della Fondazione Idis-Città della Scienza
Con:
– Piero Pucci, CEINGE Biotecnologie Avanzate Scarl
– Flora Cozzolino, CEINGE Biotecnologie Avanzate Scarl

Le impronte digitali rappresentano una specie di “fotografia” della persona che le ha impresse. Sono uniche per ciascun individuo e non mutano nel corso della vita. Vengono impiegate soprattutto come mezzo di riconoscimento personale dalle forze dell’ordine per identificare criminali o in genere autori di un reato. Possono essere impiegate per individuare soggetti che, attraverso documenti falsi, cercano di eludere il riconoscimento o per la sistematica attribuzione dell’appartenenza etnica. Dopo una breve spiegazione teorica su cosa sono le impronte digitali, come il loro impiego nel corso del tempo ha assunto sempre più rilevanza nell’investigazione scientifica e di come una donna, Mary Holland, abbia avuto un ruolo preponderante in tale direzione, si procede all’esercitazione pratica sulle impronte digitali sia attraverso un confronto pratico, e dunque naturale, che digitale, mediante l’uso di specifici software e/o app.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Rosanna del Gaudio, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Ciascun ricercatore attraverso l’utilizzo di immagini significative, proiezioni di momenti di vita dai laboratori, esperimenti live racconta come la transizione tecnologica, nell’ambito delle scienze omiche, ha cambiato il modo di vedere e studiare la Biologia. In particolare, sono mostrate le fasi principali di sequenziamento di un campione biologico e alcune immagini che riassumono la quantità di dati generati, gli strumenti di calcolo utilizzati per studiarli ed alcune riproduzioni che mostrano l’efficacia di tali tecniche.

A cura del Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Maria Mellone, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Tiziana Pacelli, Dipartimento di Matematica “R. Caccioppoli”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Esplorazione laboratoriale dei primi artefatti creati per velocizzare alcune operazioni del calcolo matematico, antenati delle odierne macchina calcolatrici. Lo scopo è quello di mostrare come la transizione digitale, sia un processo cominciato già qualche secolo fa con lo scopo di aiutare gli individui a velocizzare alcune azioni per migliorare la vita in un determinato contesto socio-culturale.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con:
– Simonetta Fraschetti, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
– Ferdinando Boero, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Il Recovery fund, il New Green Deal, Horizon Europe si basano su un principio guida che attraversa ogni iniziativa rispondente a logiche di sostenibilità: la crescita del capitale economico non può avvenire a spese del capitale naturale. La sostenibilità si ottiene mantenendo il consumo del capitale naturale al di sotto dei tassi di rinnovamento, in modo che il capitale naturale non venga eroso. La tendenza “estrattiva” del rapporto con il capitale naturale ha generato una situazione critica che richiede un Nuovo Patto Verde (New Green Deal) che rispetti i diritti delle future generazioni (Next Generation EU) per un piano di Recupero (Recovery Plan): la politica europea riconosce l’inadeguatezza degli attuali sistemi di produzione e consumo, palesemente insostenibili, e programma la transizione ecologica verso sistemi sostenibili. Il Caffe Scientific discute di come la transizione ecologica possa rappresentare una enorme opportunità di conseguimento della sostenibilità delle nostre azioni tramite innovazione e sviluppo tecnologico, accoppiando, per esempio, la digitalizzazione (un altro pilastro del Recovery Plan) con il monitoraggio dello stato della natura e delle Aree Protette, per guidare ogni indirizzo programmatico, valutandone l’efficacia a fronte dello stato dell’ambiente, come misura di sostenibilità.

Transizione Storico-tecnologica

A cura del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Rosario De Rosa, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’attività vuole mostrare il funzionamento di un interferometro ottico e la sua applicazione come rivelatore di onde gravitazionali. L’attività prevede l’interazione del pubblico con la strumentazione, al fine di evidenziare le caratteristiche tecnologicamente più rilevanti di questo apparato ed anche la sua importanza nelle applicazioni legate alla fisica fondamentale. Oltre alla strumentazione specifica si prevede l’utilizzo di un poster per illustrare in maniera rapida l’applicazione scientifica a cui si riferisce l’apparato.

A cura del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Gian Piero Lignola, Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

S’intende fornire un’ampia prospettiva degli avanzamenti della ricerca nel settore delle costruzioni con particolare riferimento alla sicurezza sismica, all’innovazione nelle tecnologie costruttive e nel rinforzo e adeguamento strutturale, nonché conservazione e salvaguardia, partendo dal patrimonio costruito e dalla tradizione italiana e locale. Il target è rivolto principalmente all’età scolare (scuola superiore) e alle famiglie, con possibile estensione ad altre categorie (nell’interazione con il nostro personale, l’iniziativa può essere di interesse anche per specialisti, che tuttavia non sono il target preferenziale). L’attività prevede il coinvolgimento di piccoli gruppi di partecipanti (da poche unità fino a decine per volta), per un impegno temporale massimo di 10-15 minuti, che sono guidati nella comprensione delle esperienze mostrate. Le esperienze riguardano:
• Una tavola vibrante (quest’anno potremmo non essere in grado di portarla, ma proporre filmati realizzati con la tavola) adoperata per applicare scuotimenti/terremoti artificiali a piccole strutture poste al di sopra in modo da comprendere la diversa risposta degli edifici ad uno stesso segnale (in funzione delle proprie caratteristiche e le possibilità di salvaguardia).
• Presentazione, mediante video in rotazione, delle possibilità di adeguamento di strutture, infrastrutture e beni culturali in ottica antisismica e di sicurezza strutturale.
In misura limitata, osservazione di campioncini dei nuovi materiali innovativi (in ottica divulgativa e mai commerciale). Il problema del degrado dei materiali (corrosione, etc) e durabilità. Si prevede anche di mostrare la rete di Early Warning sismico, presente in Campania, mediante una postazione connessa in real-time.

A cura del Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Viola Calabrò, Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Gli ultimi tre decenni hanno portato un cambiamento radicale nello stato nutrizionale di molti paesi in via di sviluppo. La transizione nutrizionale, tuttavia non ha significato e non significa un generale incremento del contenuto calorico medio della dieta, essa si caratterizza anche per un marcato cambiamento nella sua composizione. Lo sviluppo delle scienze omiche nel settore della nutrizione ci aiuta a dirigere la popolazione verso un’alimentazione più consapevole che limiti gli effetti negativi in termini di aumento dell’incidenza dell’obesità e delle malattie non trasmissibili che già tale transizione comincia a manifestare. Sono presentate dieci immagini significative per raccontare come la transizione tecnologica nell’ambito delle scienze omiche ha cambiato il modo di vedere e studiare la Biologia. La transizione dalla visione riduzionistica a quella olista della System Biology nell’era Post-genomica e la sua applicazione ad un ambito essenziali per la salute umana come la medicina e la nutrizione. Come previsto ciascuna immagine è commentata per 3 minuti per un totale di 30 minuti! È proiettato anche un momento di vita nel mio laboratorio. L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole superiori e delle lauree triennali ma anche al pubblico curioso di saper il significato di alcuni termini moderni nati nell’era postgenomica.

A cura del Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Con: Yury Suvorov, Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”

L’iniziativa prevede una visita virtuale al laboratorio di ricerca della materia oscura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il collegamento da remoto durant il quale si intende svolgere una seria di attività in cui vengono mostrate le tecnologie e le capacità del laboratorio e della strumentazione moderna che contiene nell’ambito della ricerca sperimentale della materia oscura. Durante l’attività vengono svolte piccole dimostrazioni ed esperimenti interattivi per permettere al pubblico di comprendere, attraverso l’interazione diretta, il lavoro del ricercatore sperimentale.