Inclusione, innovazione e tecnologie per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità

Innovazione tecnologica e inclusione per la disabilità
L’Università degli Studi di Napoli Federico II ha sviluppato il progetto “Federico II per l’inclusione e il supporto alla disabilità”, un’iniziativa volta a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso l’uso di tecnologie innovative. Grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Industriale e il Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, sono stati implementati strumenti avanzati di monitoraggio per il miglioramento delle prestazioni sportive di atleti con disabilità intellettivo-relazionali. Un esempio concreto è l’uso del motion tracking per l’analisi dei movimenti, che ha permesso di personalizzare i programmi di allenamento in collaborazione con la Federazione Italiana Sportiva Disabilità Intellettiva Relazionale (FISDIR). L’integrazione della realtà virtuale nelle terapie per bambini con ADHD e disturbo dello spettro autistico ha inoltre rappresentato un passo avanti significativo, favorendo un miglioramento delle capacità attente e delle funzioni esecutive. Oltre 150 pazienti hanno beneficiato di questi strumenti, con risultati tangibili in termini di inclusione e benessere.
Sport e lavoro: un ponte verso l’autonomia
Lo sport si è rivelato uno strumento fondamentale per l’integrazione sociale. Il progetto ha visto la realizzazione di iniziativa sportiva come il percorso di vela per ragazzi con autismo, sviluppato in collaborazione con la Lega Navale di Agropoli. L’attività marinaresca non solo favorisce il benessere psico-fisico, ma stimola anche la collaborazione e la socializzazione. Più di 50 ragazzi hanno partecipato al programma, sperimentando benefici concreti in termini di autostima e capacità relazionali. Parallelamente, l’attenzione si è concentrata sul reinserimento lavorativo di persone con disabilità o sulla riduzione degli infortuni. Il progetto DIGIWORKER , realizzato con il supporto dell’INAIL, ha introdotto sistemi di scansione 3D per monitorare le condizioni fisiche dei lavoratori esposti a rischi muscoloscheletrici. Inoltre, il progetto SAFEWORKER ha sviluppato strumenti di valutazione delle abilità lavorative per prevenire infortuni e ottimizzare le postazioni di lavoro. Queste iniziative hanno avuto un impatto diretto sulle condizioni di sicurezza, promuovendo ambienti lavorativi più inclusivi e sostenibili.
Un impatto sociale e culturale duraturo
L’efficacia del progetto si misura anche nell’impatto sociale e culturale generato. Grazie alla divulgazione scientifica e alla sensibilizzazione, è stato possibile avviare nuove sinergie tra istituzioni, associazioni e cittadini, promuovendo un modello di inclusione replicabile su larga scala. L’evento “Sport e Disabilità: incontro di rette parallele”, organizzato dall’Università Federico II, ha visto la partecipazione di oltre 130 persone tra studenti, atleti e ricercatori , testimoniando il crescente interesse per soluzioni innovative a favore della disabilità. L’introduzione di serious games e dispositivi di biosensori ha aperto nuove prospettive per l’integrazione delle persone con disabilità nelle attività quotidiane, riducendo il divario tra bisogni e risposte istituzionali. La collaborazione tra pubblico e privato ha reso possibile la diffusione di tecnologie avanzate in diversi contesti, con un impatto positivo anche sulla sostenibilità economica delle cure. Il progetto non solo ha migliorato la qualità della vita dei beneficiari, ma ha anche stimolato una riflessione più ampia sul ruolo delle tecnologie nella costruzione di una società più inclusiva.